Ho deciso di iscrivermi al campo di volontariato di Varese quasi per curiosità, più che altro per condividere ancora una volta una settimana Ac con i miei coetanei e per rivivere un’esperienza che in passato aveva lasciato sicuramente dei bei ricordi e che, a causa dell’età, non consideravo più possibile.
A quanto pare non ero l’unico ad avere qualche dubbio sulla buona riuscita del campo, vuoi per l’ampia fascia d’età (14-30), vuoi perché era il primo a Varese, ma alla fine si è rivelata un’esperienza di volontariato molto arricchente per tutti. Le giornate di lavoro infatti si svolgevano presso associazioni che non mancavano mai di spiegarci l’idea che stava dietro ai vari progetti e questo ci ha resi oltremodo partecipi, ci faceva sentire utili ad una causa comune creando così un clima di coesione, ma soprattutto di disponibilità e semplicità nell’aiuto reciproco; caratteristiche queste che hanno contraddistinto poi tutta la settimana. Un caso eclatante è quello della ex casa del fascio che il comune di Cairate ha dato ad Officina Casona da risistemare per trasformarlo in uno spazio nuovo e da dedicare a opere sociali, verso fine settimana eravamo impazienti di finire il lavoro avendo ciascuno fatto il proprio pezzetto per la realizzazione dell’opera finale; era oramai diventato per noi un obiettivo importante quello di rimbiancare tutto l’edificio di cui ormai conoscevamo ogni angolo e problema.
Tutto questo senza mai tralasciare la preghiera e i momenti di riflessione legati all’attualissimo tema dei muri, che ci ha permesso di andare in profondità e anche di conoscerci un meglio. A posteriori posso dirmi veramente soddisfatto di aver fatto la scelta di partecipare a questo campo, perché oltre ad essere stata una settimana tanto intensa quanto divertente, è stata anche una settimana che mi ha lasciato qualcosa di veramente significativo.
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