Assistente diocesano ACR, Giovani e FUCI

Gli incarichi precedenti

Sono proprio agli inizi del ministero sacerdotale, infatti, sono stato ordinato nel 2014 e quindi ho avuto solo un incarico, che mantengo tutt’ora, nella Parrocchia Nostra Signora della Misericordia a Baranzate. Questa comunità è una realtà bella con una particolarità: in tutta Baranzate sono presenti tanti fratelli e sorelle (quasi il 35%) che provengono da ben 72 Paesi diversi. Un cammino, che sto facendo, di crescita umana e culturale. Incontri con tanta gente diversa, con esigenze diverse che chiede ogni giorno di metterti in gioco, per poter dare il meglio a ciascuno di loro.

Essere assistenti di Ac. Cosa significa per me.

Devo essere sincero, per me l’AC è un mondo tutto da scoprire. Io non ho mai fatto nulla in associazione se non una settimana, quando ero in seminario, a S. Caterina con i quattordicenni. E ho un ricordo molto bello di quei giorni. Sono quindi desideroso di mettermi in cammino con voi in questa bell’avventura.

Quale futuro desidero per l’Ac?

Per quello che ho visto in questi giorni, mi sento entrato in una grande e bella famiglia. Una famiglia che non deve chiudere le porte a nessuno, ma che è chiamata ad uscire e dire a tutti la gioia del Vangelo, che è chiamata a fermarsi e aspettare gli ultimi. Così ci dice papa Francesco: essere cristiani gioiosi. Annunciare il Vangelo con la vita, con la gioia, con quello che si fa quotidianamente. Questo dovrebbe essere per ogni cristiano, ma lo è ancora di più per l’AC. Allora il mio augurio e desiderio è proprio quello di non perdere mai la caratteristica dell’annuncio del Vangelo e che si possa essere stimolanti per tutta la Chiesa, laici e consacrati, nel camminare insieme dietro al Buon Pastore che è Gesù.