Nell’emergenza spirituale che stiamo vivendo, in cui lo spirito rischia di inaridirsi, l’arcivescovo Mario Delpini ha richiamato, nella recente riflessione offerta ai decani, la necessità di ridare priorità allo Spirito, provando a restituire uno spazio più adeguato alla preghiera. Per questo ha lanciato l’iniziativa Il Kaire delle 20.32, chiedendo in modo particolare all’Azione cattolica di farsene promotrice. «Ogni sera per il tempo di Avvento chi desidera può collegarsi sui nostri mezzi di comunicazione per qualche minuto. Invito tutti, famiglie, persone sole, comunità, a partecipare a questo Kaire», ha detto Delpini. La richiesta si pone in continuità con quanto lo stesso arcivescovo indicava all’intera Ac al termine dell’Assemblea elettiva, nell’omelia del 20 settembre nel Duomo di Milano: «In questi tempi strani e complicati forse si può anche dire che i soci dell’Azione cattolica sono incaricati di promuovere e custodire la normalità». E, nella quotidianità, per chi crede, nel desiderio di mettersi continuamente nelle mani del Signore, c’è la scelta di pregare. «Pregare ogni giorno, pregare non come adempimento doveroso, ma come l’assetato che cerca la sorgente, come il tralcio che cerca la vita, come l’amico che si sente smarrito e inutile se non ascolta Gesù, se non vive di lui e con lui», le parole di monsignor Delpini.
È rispondendo volentieri a questo invito che l’Ac intende non solo sostenere tra i suoi soci l’ascolto e la preghiera col vescovo in questo importante kaire, ma anche dare seguito ad esso, aprendo e chiudendo la settimana con due appuntamenti di preghiera e riflessione, oltre alle proposte più strutturate e consolidate di ritiro spirituale per le diverse fasce d’età.
Il primo, all’inizio di ogni settimana, con l’appuntamento dell’Adoro il lunedì. Si tratta di un suggerimento concreto per accompagnare l’avvio della settimana, pensandola nelle mani di Dio. In un breve tempo preghiera, condotto da diverse realtà associative (la Presidenza diocesana, gruppi di giovani, alcune famiglie) e proposto per il mattino o quando possibile, da soli o in famiglia, sarà offerto un frammento di riflessione per anticipare il filo rosso della Parola quotidiana della liturgia di Avvento. Nel secondo («Elogio della normalità»: la preghiera, la vita quotidiana, la speranza), a fine settimana, preti e laici insieme proveranno a rivisitare l’invito ricevuto dall’arcivescovo alla normalità come docilità all’opera di Dio, nella preghiera, nella vita quotidiana e nella gioia che nasce dalla speranza e semina speranza.
Don Cristiano Passoni
Assistente generale – Azione cattolica ambrosiana
Scrivi un commento