È un onore per l’Azione cattolica ambrosiana aver contribuito nel corso del 2020 al Fondo San Giuseppe, con una cifra pari a 7.100 euro, raccolti durante i mesi di pandemia e fino alla Giornata dell’Adesione in dicembre. Altri 5.000 euro sono stati donati dalla Faap, Fondazione ambrosiana attività pastorale, realtà al servizio dell’Ac diocesana. Ogni socio che voglia ancora contribuire all’iniziativa può farlo con semplicità acquistando online i gadget resi disponibili dalla stessa associazione, e quanto raccolto sarà devoluto completamente al Fondo.
Il Fondo San Giuseppe è stato istituito dalla Diocesi di Milano in collaborazione con il Comune di Milano per far fronte alle difficoltà economiche causate dall’emergenza Coronavirus. L’obiettivo del Fondo è il sostegno concreto nei confronti dei cittadini che hanno perso la propria occupazione e che non possiedono alcun sussidio (per lo più stranieri, ma gli italiani sono il 45%, coppie con uno o più figli a carico, cassintegrati). Come annunciato dal vicario episcopale monsignor Luca Bressan, «il Fondo ha superato gli 8 milioni di raccolta con oltre 4 milioni di erogazione» e ha già sostenuto 2.000 persone.
La Caritas ambrosiana è stata incaricata della gestione del Fondo, grazie all’impegno di operatori e volontari del Fondo Famiglia Lavoro. Chiunque avesse bisogno di usufruire del Fondo è tenuto a presentare domanda ai Centri di ascolto parrocchiali e ai distretti dello stesso Fondo Famiglia Lavoro in cui è suddiviso il territorio della diocesi (è condizione obbligatoria risiedere nel territorio diocesano e vivere una situazione di disoccupazione o di reddito minimo per persona dal marzo 2020).
«Ciò che rende insopportabile la vita non è la povertà, ma la disperazione, non è la fatica, ma l’essere soli, sentirsi abbandonati. Il Fondo San Giuseppe non può eliminare la povertà, non allevia la fatica, ma è uno strumento per vincere la disperazione, per assicurare che nessuno deve essere abbandonato»:
questo il messaggio dell’arcivescovo di Milano, Mons. Delpini. Quindi, a poco meno di un anno di distanza dalla sua partenza, il Fondo offre un bilancio positivo: oltre duemila persone sono riuscite a superare la crisi più dura ricominciando a lavorare seppur non in maniera ancora precaria, mentre un quinto di esse continua a ricevere il sostegno. Si spera dunque in un 2021 di nuovo all’insegna della solidarietà e della generosità verso il prossimo.
Francesca Bertuglia
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