-
Come l’IA sta modellando la nostra società e il mercato del lavoro.
Nell’attuale era digitale, l’intelligenza artificiale (IA), in particolare il Machine Learning (ML), sta rivoluzionando vari settori grazie alla sua capacità di analizzare grandi quantità di dati e rivelare schemi nascosti. Queste tecniche si applicano in molti campi, dalla ricerca scientifica al marketing. I modelli di recommendation, come quelli utilizzati da Amazon, Netflix e Spotify, ad esempio, personalizzano le esperienze degli utenti basandosi sui loro comportamenti passati e preferenze. Inoltre, l’IA facilita la ricerca in aree come la psicologia e l’educazione, aiutando, ad esempio, a identificare schemi di apprendimento o difficoltà di lettura negli studenti. In sintesi, l’IA, attraverso vari modelli e algoritmi, sta diventando uno strumento fondamentale nel trasformare l’analisi dei dati e la presa di decisioni in numerosi settori.
ChatGPT di OpenAI è un esempio notevole dell’innovazione recente nell’IA, rendendola facilmente accessibile anche ai non esperti. Fondata nel 2015 da un team guidato da Elon Musk e Sam Altman, OpenAI inizialmente operava come laboratorio di ricerca. Nel 2019, con l’investimento di un miliardo di dollari da parte di Microsoft, OpenAI si è trasformata in una società a scopo di lucro limitato. La collaborazione con Microsoft ha portato all’integrazione dell’IA di OpenAI in prodotti come Bing e il pacchetto Office, espandendo ulteriormente le applicazioni dell’IA nella vita quotidiana, come nell’elaborazione di presentazioni Power Point avanzate.
In qualche mese quindi, Chat GPT, che utilizza una tecnologia avanzata di IA, il Large Language Model (LLM), incentrata sulla comprensione e sull’analisi del testo, è diventata popolare perché è capace di offrire risposte solide su moltissimi argomenti. È capace di indirizzare e risolvere problemi di ogni genere, rispondere a domande complesse (tramite specifici prompt), generare testi, narrare storie, costruire immagini, produrre video e musica che stupiscono per la loro qualità. ChatGPT Analizza dati e permette di acquisire informazioni real time che il soggetto solitamente non prende in considerazione per effettuare le sue scelte. Può essere impiegato professionalmente per analisi su dati, per generare codici di programmazione e indirizzare attività di ricerca.
Con la visibilità data da ChatGPT ai modelli di IA già esistenti ma poco noti dal grande pubblico, (come, ad es., Perplexity, HuggingChat, Claude, startup tecnologica Anthropic) è contemporaneamente emerso il tema degli effetti dell’uso dell’IA nell’ambito di ogni attività umana, compresa quella lavorativa. Sia le tecniche di Machine Learning che quello dell’IA generativa stanno in effetti sollevando questioni etiche significative, incluse la trasparenza (quali dati sono impiegati per addestrare i sistemi di IA) e il rischi di pregiudizi (bias) negli algoritmi che portano a formalizzare decisioni ingiuste e finanche dannose per le persone. Per garantire che l’uso dell’IA non generi nuove forme di discriminazione o ingiustizia la UE, con l’AI Act, (accordo del 9 dicembre da Parlamento, Commissione e Consiglio europeo), ha intrapreso un percorso di regolamentazione dell’IA sulla base della valutazione dei criteri di rischio che essa presenta.
Nel frattempo che i regolamenti comunitari prendano forma, l’IA inizia ad avere un impatto significativo sul mercato del lavoro.
-
Impatto dell’IA sul Mercato del Lavoro.
Ogni giorno si amplia l’elenco delle professioni a rischio a causa l’introduzione dell’IA e dell’automazione dei processi di lavoro. Nessun settore si può chiamare fuori dalla nuova ondata di innovazione digitale governata dall’Intelligenza Artificiale: le automobili, la medicina, i digital media e la comunicazione, il digital retail, le case intelligenti (smart buildings), la logistica (digital logistic), le fintech (offerta di servizi finanziari tramite tecnologia appropriata, a partire dai pagamenti), l’ energia, l’e-government e la formazione (e-education), l’ agricoltura digitale, le infrastrutture (ferrovie, strade, ponti, aeroporti, ecc.), le fabbriche e i processi di produzione (per approfondimenti vedi il testo di M. Bannò, S. Trento, E. Filippi, “Automazione e lavoro. Una ricerca su cambiamento tecnologico e impatto sull’occupazione”, Egea, 2023).
D. Susskind (2020) sostiene che le macchine stanno diventando così intelligenti che presto sostituiranno gli umani in un crescente elenco di lavori, tra i quali, potenzialmente, medici, muratori e periti assicurativi, ponendo così fine a quella che chiama “l’età del lavoro”. Senza un qualche tipo di intervento, sostiene Susskind, l’evidente disuguaglianza tra lavoratori si allargherà sempre maggiormente con le problematiche economiche e sociali facilmente immaginabili che si creeranno.
Di fronte a questa tesi “pessimistica” di Susskind, esiste un filone di studiosi e opinionisti “ottimisti” che sostengono la tesi che l’automazione in atto produrrà nuovi lavori che sostituiranno i vecchi.
Il corollario di questo ragionamento è che l’assunzione di nuovo personale interessa solo quella manodopera di livello superiore, tecnicamente capace di operare in contesti competitivi e votati al cambiamento continuo. I lavori standardizzati e ad alto volume saranno, presto, svolti da macchine.
In ogni caso, l’automazione dei processi produttivi sta trasformando lavori ripetitivi e monotoni, sollevando questioni riguardo a rischi disoccupazione, soprattutto tra i colletti bianchi, e disuguaglianza di reddito. Allo stesso tempo, l’IA offre opportunità per migliorare la produttività e guidare l’innovazione in vari settori, anche grazie all’evoluzione della disciplina dell’apprendimento automatico. E mentre alcuni lavori diventano obsoleti, emergono nuove professioni legate all’IA, come specialisti dell’IA e Data Scientist.
La riqualificazione professionale diventa quindi un tema urgente per permettere ai lavoratori a rischio di disoccupazione di adattarsi a queste nuove tecnologie che stanno trasformando il lavoro.
-
Conclusioni
L’IA non è solo un cambiamento tecnologico, ma un fenomeno che sta ridefinendo il tessuto stesso del nostro mondo lavorativo e sociale. L’avvento dell’IA rappresenta un punto di svolta nella storia umana, portando con sé sfide e opportunità senza precedenti. La nostra capacità di navigare questo nuovo contesto, bilanciando innovazione tecnologica, responsabilità etica e progresso sociale, definirà il futuro del lavoro e della società nel suo insieme.
In conclusione, il futuro del lavoro con l’IA si prospetta ricco di potenzialità, ma anche di responsabilità da parte di tutti gli attori politici, economici e sociali. Il successo di questa transizione dipenderà dalla nostra capacità di equilibrare innovazione, etica e sviluppo umano.
Demetrio Macheda, Commissione Lavoro