La bellezza è con noi, salva il mondo. La bellezza siamo noi, siete voi, sono i nostri ragazzi e i nostri giovani. Inizia così la replica del presidente nazionale di Ac, Giuseppe Notarstefano. E inizia proprio dai giovani, futuro e presente dell’Ac. L’età media dei delegati a questa assemblea è stata molto bassa, e gli adulti la media è stata tra i 50 anni.
Quindi c’è una richiesta particolare: gli adulti devono stare accanto ai giovani, devono accompagnarli. Ci hanno fatto vedere che ci sono temi delicati, hanno studiato il documento, hanno scritto e votato gli emendamenti. Questo per dire che possiamo e dobbiamo confrontarci di più con le giovani generazioni. La gratuità è una delle cose più importanti che l’Ac può dare al Paese e alla Chiesa. Soprattutto con le loro preoccupazioni riguardo il grande tema dell’immigrazione.
Oltre la piazza, con il sorriso
La seconda suggestione è la presenza in piazza. È stata una bella intuizione. Riflettiamo sulla piazza. Non è una piazza convocata come “le truppe cammellate”. È una piazza di persone che sono state invitate una per una. Siamo contenti. Noi non raduniamo le persone per una prova di forza, ma perché noi siamo una forza gentile, proponente, accanto alla vita delle persone, e sussurra alla loro vita cose belle. Dalla piazza, con la piazza e oltre la piazza, con il sorriso.
Ci interessa la politica. Noi non dobbiamo pensare a una teoria della democrazia, ma pensiamo a una prassi della democrazia, perché la democrazia è lo stile e lo stile è la regola a servizio a tutela dei più deboli. Con la vita democratica noi pensiamo di tenere tutti insieme, cioè la comunità. Accettiamo questa dialettica democratica, accogliamola, e condividiamola come costruzione di vita democratica.
Ritornello di grazie
Tanti grazie. Un grazie al Signore per le cose che sta facendo alla nostra associazione, a cominciare dalla canonizzazione di Pier Giorgio Frassati. Anche il riconoscimento del Presidente della Repubblica, dedicando il palazzo del Csm a Vittorio Bachelet, sono dei segni non scontati, non automatici.
Con grande disponibilità siamo aperti al cambiamento, sottolinea Notarstefano.
Noi siamo chiamati oggi a volerci bene reciprocamente. Anche quando non ci conosciamo. E in questo volersi bene scopriamo il volere bene degli altri.
È da lì che nasce la politica, il voler bene al bene comune.
Noi vogliamo rimettere al centro della politica le alleanze con le altre associazioni, e dobbiamo rimettere al centro le grandi idee. La democrazia è la nostra priorità in questo tempo benedetto.