Ci sono cose che non cambiano mai. Una di queste è la scuola: tutti ci passiamo anni e anni della nostra vita! Ma ci sono alcuni di noi cui piace talmente tanto che scelgono di restarci, passando dall’altro lato della cattedra, gli insegnanti.
Siamo al count down per un nuovo inizio, ci attende un nuovo anno scolastico, una nuova avventura per imparare: per i più piccoli sperimentare, per tutti i ragazzi conoscere e studiare, per gli studenti più grandi sviluppare senso critico e appassionarsi della realtà.
Dopo questi ultimi anni in cui la pandemia ha costretto a rivedere alcune modalità di “fare scuola”, alcuni docenti di AC di scuole di ogni ordine e grado si sono ritrovati, insieme alle associazioni professionali cattoliche AIMC e UCIIM, in parte online e in parte in presenza, spinti dall’urgenza di confrontarsi sulla sfida educativa.
Tantissime sono le esigenze e le domande che ci stanno sollecitando: dall’importanza della relazione con gli alunni alla riflessione su competenze e valutazione, dal rapporto coi genitori dei ragazzi al bisogno di programmare in team e a livello interdisciplinare con i colleghi, dall’inclusione fino ai bisogni educativi speciali, dalla necessità di stare vicino alle fragilità dei ragazzi senza incrementare la competizione, ma incoraggiando la collaborazione, al bisogno di avere momenti di aggiornamento e formazione professionale adeguata. Ciò che ci sta a cuore è interrogarci sul nostro modo di essere e testimoniare la nostra passione di cristiani nel nostro lavoro.
Consideriamo l’insegnamento – come del resto ogni lavoro – una vocazione, una chiamata a fare parte di questo mondo per realizzare insieme il bene comune.
Oggi i ragazzi hanno bisogno, certo, di maestri, ma più che altro di adulti credibili, che mostrano un modo possibile e buono di vivere la complessità, nelle difficoltà e nelle incognite, accompagnandoli nelle fasi della crescita e delle crisi, indicando loro una strada di speranza e bellezza.
Con gioia sarà bello ascoltare e condividere con l’ACS (Azione cattolica studenti) – domenica pomeriggio 17 Settembre a Lentate S/Seveso – la giornata dedicata a ricordare l’esperienza e la scuola di don Lorenzo Milani, che ha lasciato a tutti noi nel suo motto “I care” uno stile che non passa mai di moda!
Tante cose, forse, oggi vanno ripensate in profondità nella scuola, che a detta di molti non prepara più al mondo lavorativo, non è abbastanza appassionante per i ragazzi, troppo esigente o esclusiva per altri, poco attenta ai talenti e più intenta a inquadrare i giovani in un sistema preconfezionato, più preoccupata alla forma e meno alla sostanza, in lotta con precariato e finanziamenti scarsi, progetti e burocrazia.
Eppure oltre agli strumenti e l’innovazione, a programmi e contenuti, prove da sostenere e livelli da raggiungere, ciò che rende bella la scuola è la condivisione dei saperi per costruire un “nuovo mondo” insieme alle nuove generazioni, ovvero la relazione educativa cui non si può mai rinunciare perché si cresce solo insieme. È solo nel confronto con l’altro, con chi sostiene un’idea differente, con chi è portatore di una propria cultura che si possono davvero acquisire gli strumenti per stare nel mondo in modo sempre più consapevole, aperto, bello, pronto ai cambiamenti e agli inediti che il presente e il futuro ci riserverà.
Allora non manchi mai a nessuno la voglia di mettersi in gioco, lo stupore dell’incontro, la curiosità verso le cose nuove, la passione per la verità, la capacità di affrontare ogni giorno nella sua bellezza e con la sua fatica, entrando ogni volta in classe con il gusto della vita, mettendo cuore testa e mani in tutto ciò che facciamo!
Stefania Grassi, docente