Venerdì 24 marzo siamo partiti dalla stazione di Milano centrale col treno verso Bergamo, dove abbiamo incontrato i ragazzi del Msac di Bergamo e Cremona. Dopo aver preso i ragazzi del Msac di Mantova siamo andati verso Montesilvano. Appena siamo arrivati ci hanno accolto con felicità e amore, ed è iniziata l’avventura.
Per prima cosa i presentatori hanno chiamato una ad una tutte le regioni d’Italia, ed è lì che abbiamo capito che davvero tutto il paese era presente, in una platea di più di 2000 studenti. Subito dopo è iniziata la presentazione generale della tre giorni, introducendo il tema su cui ruotava l’evento: l’agenda 2030 dell’ONU, che si articola in 17 obiettivi finalizzati a realizzare l’ambizioso progetto di uno sviluppo sostenibile per il nostro pianeta.
Tra gli altri, sono intervenuti anche il presidente nazionale di Azione Cattolica Italiana Giuseppe Notarstefano, il segretario nazionale e la vicesegretaria nazionale del Msac Lorenzo Pellegrino e Ludovica Mangiapanelli, e l’assistente nazionale del Msac don Mario Diana.
Dopo esserci sistemati in albergo dove abbiamo cenato, la serata era libera e abbiamo avuto la possibilità di conoscere ragazzi provenienti da tutte le regioni d’Italia, mentre nel salone principale del Palacongressi di Montesilvano si esibiva Lorenzo Baglioni.
Sabato mattina
Nella mattina di sabato sono iniziati i lavori in preparazione alle “officine” tematiche del pomeriggio, che sarebbero state il momento centrale della Scuola di Formazione Studenti. Si è parlato con diversi ospiti di alto livello, rappresentanti di enti nazionali e non, giornalisti, famosi creators digitali. Con loro sono stati introdotti temi quali dignità sociale, transizione ecologica e cittadinanza digitale, ossia gli argomenti intorno ai quali ruota l’Agenda 2030.
Il filo comune a tutti gli ospiti è stata la convinzione che per realizzare un cambiamento è necessario porsi un obiettivo chiaro – che non è sempre scontato come sembra – e pensarsi cittadini che partecipano ad una comunità.
Di particolare importanza sono state le parole di Silvia Lazzaris, che ha definito la transizione ecologica come “la più grande sfida dell’umanità in questo momento, che richiede un ripensamento enorme della società in cui siamo immersi”. Di cosa possa fare una comunità locale è stata testimone il sindaco di Bitetto (Ba) Fiorenza Pascazio, mostrandoci l’ambizioso progetto di una scuola pubblica all’avanguardia e totalmente ecosostenibile.
Sabato pomeriggio
Nel pomeriggio, dopo un breve bagno al mare, sono iniziate le “officine”: 12 conferenze tematiche che hanno dato agli studenti l’opportunità di formarsi e di riflettere insieme su alcuni temi caldi della contemporaneità, collegati a 12 degli obiettivi dell’Agenda 2030.
Ciascuna officina era condotta da uno o più esperti di caratura nazionale. Ogni studente ha partecipato a 2 delle 12 officine.
Questo intenso pomeriggio ha fatto sorgere in noi alcune domande importanti sulla nostra vita quotidiana all’interno di una società sempre più dinamica e bisognosa di una radicale trasformazione. Abbiamo preso consapevolezza di come la scuola debba essere un punto di partenza stimolante per gli “studenti che cambiano la realtà” – come recita il motto della SFS di quest’anno.
Domenica mattina
La mattinata di domenica è iniziata con la Messa, celebrata da don Claudio Giuliodori, vescovo e assistente unitario dell’Azione Cattolica Italiana. Commentando il vangelo, il vescovo ci ha rilanciato l’esortazione che Gesù fa a Lazzaro: “Vieni fuori!” (Gv 11,43), perché noi studenti siamo chiamati a mettere le mani in pasta e spendere la nostra vita nel mondo. Alla fine della celebrazione, un emozionante videomessaggio di papa Francesco ha colto tutti con grande sorpresa.
Dopo la Messa si sono susseguiti diversi ospiti. Abbiamo ascoltato Vincenzo Schettini, professore de “La fisica che ci piace” (profilo youtube e tiktok con milioni di followers); ci siamo collegati con un membro del parlamento studentesco in Ucraina, che ci ha raccontato la sua testimonianza; Giulia Grasso, studentessa e attivista, ha condiviso una lettera sul malessere scolastico parlando da cuore a cuore.
Dopo aver salutato gli amici conosciuti abbiamo preso il pullman verso Bergamo. Abbiamo pranzato con gli amici di Mantova in un autogrill.
Cosa ci portiamo a casa? Cosa restituiamo alla nostra Diocesi?
Abbiamo imparato l’importanza di riflettere e condividere i nostri pensieri riguardanti tematiche su cui non ci saremmo mai soffermati a riflettere nella nostra “normale” vita quotidiana.
Abbiamo trovato anche dei momenti per confrontarci con realtà (sia realtà associative sia storie di vita) diverse dalle nostre in termini di abitudini ed esperienze, e di tali confronti abbiamo fatto tesoro.
Siamo rimasti molto colpiti dallo spirito di fratellanza ed unione dell’Azione Cattolica che si respirava. Solitamente, durante gli eventi diocesani a cui partecipiamo, il clima è sempre positivo e fraterno, e ritrovare questi sentimenti anche a livello nazionale è stato molto bello.
Infine, é stato bello avere avuto la possibilità di partecipare ad un evento del Movimento Studenti nazionale: é stata un’occasione preziosa per guardarci intorno e renderci conto che non siamo soli, ma ci muoviamo insieme a migliaia di studenti (e non solo!) verso un futuro migliore.