Martedì prossimo 28 febbraio alle ore 18 presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore, sala Negri da Oleggio, verrà presentato il volume di Ernesto Preziosi: Alda Miceli. Una donna protagonista del Novecento. Per una biografia.
L’evento del 28 febbraio
All’incontro, introdotto da Renata Natili Micheli, presidente nazionale del CIF, dopo i saluti dell’Arcivescovo di Milano e presidente dell’Istituto G. Toniolo, mons. Mario Delpini e il saluto dell’assistente ecclesiastico dell’Università Cattolica, mons. Claudio Giuliodori, interverranno la prof.ssa Raffaella Iafrate, Pro-Rettore, ordinario di Psicologia e Presidente del Comitato delle pari opportunità dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, la prof.ssa Maria Bocci, ordinario di Storia contemporanea e Direttore scientifico dell’Archivio generale per la storia dell’Università Cattolica e la Dott.ssa Maria Grazia Fiorentini, Direttrice Collegio universitario “Marianum”.
La figura di Alda Miceli
Alda Miceli (1908-1998) può senz’altro considerarsi tra le donne protagoniste del Novecento. Una vita intensa e le molte esperienze in ambito ecclesiale nella natia Calabria la portano a collaborare con il gruppo di amici riuniti intorno a padre Agostino Gemelli e ad Armida Barelli. È chiamata alla direzione del “Marianum”, il collegio femminile dell’Università Cattolica, e farà parte a lungo del Consiglio di Amministrazione dell’Ateneo e di quello dell’Istituto Giuseppe Toniolo di Studi Superiori. Oltre a raccogliere l’eredità di Armida Barelli al vertice della Gioventù femminile di Azione Cattolica, le succede ai vertici dell’Istituto Secolare delle Missionarie della Regalità. Sarà inoltre per molti anni Presidente del Centro Italiano Femminile ove partecipa al dibattito sociale e politico in anni cruciali per l’emancipazione femminile. Figura di primo piano nella vita della Chiesa, partecipa come uditrice, su invito di Papa Paolo VI, ai lavori del Concilio Ecumenico Vaticano II. «Alda Miceli, esempio di intelligenza, generosità, modernità e ampiezza di vedute, è modello di un protagonismo del tutto nuovo della donna cattolica come si avanza nella prima metà del ’900 alla ricerca di una novità che tocca i fondamenti stessi della società e delle istituzioni, senza risparmiare la famiglia e la stessa condizione femminile e che farà i conti con le pressioni di un femminismo radicale».