Manca sempre meno alla Giornata Mondiale della Gioventù 2023. Dopo le precedenti edizioni di Cracovia (Polonia, 2016) e di Panama (2019), quest’anno tocca a Lisbona, Portogallo.
Per l’occasione, abbiamo pensato di fare qualche domanda prima della partenza a due giovani di Ac, che partiranno insieme al gruppo dedicato i primi di agosto. Massimiliano Mariani e Irene Leva, a loro la parola.
Eri già stata/o alla GMG di Cracovia? Se sì, cosa ti è rimasto di quell’esperienza?
Irene: Sì, ero stata a Cracovia, di cui porto un bellissimo ricordo. L’impressione più vivida che mi è rimasta è stata la sensazione mista tra gioia e sorpresa di vedere con i miei occhi quella quantità enorme di gente che ha deciso di riunirsi per un unico scopo: vivere un’esperienza comunitaria di condivisione e vicinanza con Gesù. Durante tutto il viaggio ho percepito come fossimo tutti una cosa sola, nonostante le differenze individuali c’era un filo rosso che legava tutti i partecipanti.
Massimiliano: No, non c’ero stato, Lisbona per me sarà la prima GMG.
Cosa ti aspetti dal viaggio a Lisbona?
Irene: Ultimamente preferisco non avere aspettative ma vivere le esperienze come mi capitano, a tutto tondo. Sicuramente mi aspetto che Lisbona sia sulla stessa scia di Cracovia, anzi qualcosa in più, dato che io in prima persona sono cresciuta e cambiata da allora. Inoltre, quest’anno condividerò il viaggio con persone diverse rispetto alla vostra scorsa.
Massimiliano: Mi aspetto una forte esperienza di Chiesa, nel senso più originale del termine come luogo di raduno di persone. Mi piacerebbe anzi incontrare esperienze di Chiesa diverse dalla mia, che mettano in discussione me e ciò che penso della Chiesa stessa, con le sue tante difficoltà data l’epoca complessa in cui viviamo e data la rarità d’occasioni di confronto pacifico e aperto. Vorrei capire punti di vista differenti dal mio. Sicuramente immagino la fatica tra gli spostamenti in gruppo, la folla, le proposte varie ma sarà una fatica bella. Mi aspetto di divertirmi e di avere comunque tempo per pregare e riflettere, cioè una combinazione di elementi diversi che rendono le giornate ricche di senso.
Quali impressioni invece sulle diverse tappe che farete come associazione?
Irene: Dalle tappe in generale mi aspetto grande condivisione, anche perché conosco poche persone e mi piacerebbe ci fosse il massimo della reciprocità, tra le fatiche, le gioie, le riflessioni che emergeranno.
Massimiliano: Conosco tanti partecipanti del gruppo, sarà davvero speciale fare il viaggio insieme a loro. Alcuni sono amici di lunga data, altri ragazzi e ragazze conosciuti durante il periodo in cui ero responsabile dell’Acs, altre persone conosciute durante gli Esercizi spirituali. Penso che per l’Azione cattolica sia importante avere un gruppo di giovani che parta “sotto la sua bandiera”: è metafora di una comunità viva, di giovani che si sentono a casa e a loro agio nel compiere questo viaggio.
Perché consiglieresti ad altri giovani di partecipare alla GMG?
Irene: Semplicemente perché è un’esperienza unica, e solo vivendola si può comprenderne davvero il valore.
Massimiliano: La GMG è un’esperienza pensata per i giovani, per noi, vale la pena viverla per questo. Non posso essere sicuro ora che mi piacerà qualunque cosa farà parte del viaggio, ma quello che so è che lo sto vivendo adesso, in un momento particolare della vita che sto vivendo. Non è forse vero che Dio, talvolta, ci accompagna anche dove non vorremmo, per scoprire nuovi volti che allargano la nostra conoscenza e consapevolezza? Come possiamo non sapere che quest’esperienza – che ha cambiato tanti – non cambierà anche noi?
Se dovessi scegliere tre parole da usare come “linea guida” prima di partire, quali diresti?
Irene: Vivere, condividere, sorridere.
Massimiliano: Abbraccio, scoperta, entusiasmo. Mi permetto anche di approfondirle… L’abbraccio è stato il gesto d’affetto che più ci è mancato durante la pandemia, ed è liberante poter abbracciarsi tutti senza timore, così sentirsi abbracciati dalla moltitudine di giovani, quando ci troveremo in preghiera, sarà liberante per l’anima. Scoperta, perché spero di conoscere qualcosa in più della cultura portoghese ospitante e anche quelle di altri Paesi del mondo. Entusiasmo, perché è l’energia speciale che sta dentro di noi ma viene da fuori, è un fuoco accesso dallo Spirito Santo per vivere dei giorni pieni di gioia e sorrisi, da vivere al massimo.
«Fare questa strada è mettersi in cammino. La vita è così: mettersi in cammino e i giovani hanno la vocazione a mettersi in cammino… Andate avanti, coraggiosamente, guardando sempre dove voi volete arrivare».
Non resta che dire, buon viaggio a tutti ragazzi!
Francesca Bertuglia