Dal 22 al 27 agosto l’Azione cattolica studenti della diocesi di Milano invita i ragazzi e le ragazze che frequentano le scuole superiori (compreso chi ha terminato la 3° media) alla settimana di cultura, preghiera, condivisione, servizio e… avventura che si svolgerà all’Ostello del Monte Barro a Galbiate in provincia di Lecco.
Massimiliano Mariani
«Nonostante le restrizioni dovute alla pandemia, con gli studenti dei nostri gruppi non vogliamo perdere l’occasione di vivere del tempo insieme in un’ottica di convivialità tenendo al centro quei valori che l’Acs sempre con sé: attenzione alla cultura e alla società, alla spiritualità e al volontariato», spiega Massimiliano Mariani, tra i responsabili dell’Acs diocesana. I partecipanti, sotto la guida di Legambiente, saranno coinvolti in momenti di approfondimento, di volontariato all’interno della struttura o nei sentieri del parco circostante. Da parte dell’Azione cattolica studenti non mancherà, ovviamente, l’attenzione alla preghiera e alla riflessione personale al mattino o alla sera, e finalmente il ritrovato spirito di gruppo dopo i tanti mesi in cui gli eventi diocesani si sono svolti online.
«La scelta di svolgere il campo di lavoro in provincia di Lecco non è nuova per noi», continua Mariani, «anzi, ormai c’è un legame storico che ci ha fatto conoscere diverse realtà territoriali, come la località di Pescarenico, dov’è ubicato un altro ostello che più volte ha ospitato i nostri campi associativi in passato. Quest’anno invece abbiamo scelto come riferimento l’Ostello del Monte Barro. Non avevamo ancora avuto la possibilità di soggiornarci, e speriamo ai partecipanti possa piacere la vista privilegiata dall’Eremo sul lago, e la natura circostante, da imparare a rispettare e salvaguardare anche con semplici accorgimenti quotidiani».
Dunque, apprezzare la bellezza del Creato e di ciò che ci circonda è il monito di questa vacanza dell’Acs, sulla scia della Laudato si’ di papa Francesco: «Mai abbiamo maltrattato e offeso la nostra casa comune come negli ultimi due secoli», scrive il Papa. «Siamo invece chiamati a diventare gli strumenti di Dio Padre perché il nostro pianeta sia quello che Egli ha sognato nel crearlo e risponda al suo progetto di pace, bellezza e pienezza». Di conseguenza, «i giovani esigono da noi un cambiamento. Essi si domandano com’è possibile che si pretenda di costruire un futuro migliore senza pensare alla crisi ambientale e alle sofferenze degli esclusi». Quegli stessi giovani, come i ragazzi dell’Acs, che proprio negli ultimi anni spingono tutti a riportare in primo piano questa complessa questione ambientale.