Anche i partigiani tardarono a capire che l’internamento dei militari italiani nei lager nazisti è stata una pagina tra le più nobili e sofferte della Resistenza. Dopo l’armistizio dell’8 settembre ’43 sono 650mila i soldati italiani (70%) che non aderiscono alla Repubblica di Salò. Si deve a loro il primo rifiuto di massa della guerra e del fascismo.
La mostra “Resistere, non piegarci”
Nella recente Mostra fotografica “Resistere, non piegarci” ospitata al Pirellone dalla Regione Lombardia, spicca la presenza di aderenti dell’Azione Cattolica italiana: Giuseppe Lazzati, Renato Sclerandi, Francesco Besso e Giuseppe Villa.
La relazione (8 maggio ’45) sul Servizio religioso prestato nei campi di concentramento, inviata al papa Pio XII dal salesiano don Luigi Pasa, conferma le iniziative organizzate dall’Azione Cattolica nei lager. Sono citate anche le attività svolte da Giuseppe Lazzati. La presenza dei cappellani militari nei lager assicura il servizio religioso affiancato da iniziative culturali e spirituali: “In questo ordine di intenti è da collocarsi l’invito agli appartenenti alle associazioni di A.C. a ritrovarsi promovendo opportune adunanze e l’inserimento di regolari trattazioni di argomenti religiosi … La rispondenza fu subito vasta ed entusiastica e tale sempre si mantenne. Nelle adunanze di A.C. si trattarono argomenti che servivano a informare sugli ultimi sviluppi raggiunti nel campo organizzativo e sulle ultime conquiste e argomenti sociali, l’urgenza dei quali era particolarmente sentita” (Archivio Istituto Cristo Re, Milano).
Giuseppe Lazzati
Dopo il “no” alla Repubblica di Salò viene internato in diversi lager nazisti. Triplice il suo impegno: la preghiera personale, promozione e guida di “Gruppi del Vangelo” e conferenze. Tra i corsi organizzati anche una sezione titolata “scienze religiose” con questo programma: “esposizione del dogma cattolico (una lezione: Prof. Lazzati della Università Cattolica di Milano), essenza del cattolicesimo (una lezione: don Amadio), problemi morali della vita cristiana (una lezione: Prof. Lazzati)…L’apporto del Prof. Giuseppe Lazzati, è stato prezioso ed efficacissimo per la solidità della sua preparazione e la nobiltà della sua vita”.
Renato Sclarandi
Nasce a Torino nel 1919. Diventa presidente della Gioventù italiana di Azione Cattolica. Conosce personalmente Carlo Carretto e Gino Bartali (vedi fotografie concesse liberamente dall’Archivio Sclerandi). Entra negli Alpini con il grado di sottotenente di complemento. Dopo l’armistizio non lascia i suoi soldati. Viene deportato in tre lager: Luckenwalde, Przemyl e Hammerstein. Nei lager porta conforto e assistenza ai più deboli e malati, organizza preghiere e letture della Bibbia. Lo chiamano “l’angelo del lager”. Una sentinella lo uccide con una fucilata alla schiena. Nel giornalino L’Allodola, degli italiani dello Stalag II/B, si ricorda la sua morte.
Francesco Besso
Nasce nel 1921 a Vignate Monferrato. Da giovane è molto attivo nell’Azione Cattolica locale. A Milano frequenta l’Accademia di Belle Arti di Brera e intraprende la carriera di vignettista. Con il grado di sergente è inviato in Grecia sull’isola di Samos. Dopo l’armistizio è fatto prigioniero dai tedeschi sull’isola di Rodi. Al campo, con l’intento di risollevare il morale dei soldati, sfrutta le sue doti disegnando vignette antinaziste. Per una delazione viene scoperto dalle autorità tedesche e condannato a morte per disfattismo.
Giuseppe Villa
Nasce a Brisco (Milano) il 9 gennaio 1917. L’armistizio lo raggiunge a Boves con il grado di sottotenente di complemento artiglieria alpina. Catturato e trasferito in molti lager. Dal campo di Wietzendorf a Deblin dove viene confinato fino al 6 gennaio ’44. Al campo si confronta con Giuseppe Lazzati e con diversi cappellani militari per non cedere nell’odio o nell’inedia. Nuovo trasferimento ad Hammerstein per dieci mesi sostenuto dalla preghiera e dall’eucaristia quotidiana e dall’esempio di Renato Sclarandi. Costituisce un gruppo di Azione Cattolica dedicato a Renato Sclarandi dove si organizzano incontri, preghiere e riflessioni. Dopo la guerra, torna al lavoro nella cartiera. Riprende i contatti con la Chiesa ambrosiana impegnandosi nel trasporto dei malati a Lourdes. Opera attivamente nell’Azione Cattolica e aderisce all’UCID (Unione Cristiana Imprenditori Dirigenti).
14 novembre ’23, Silvio Mengotto