Un appello e un possibile impegno per i soci dell’Azione cattolica ambrosiana
L’Assemblea della FeLCeAF ha eletto nella riunione del 27 ottobre 2023 il dott. Aurelio Mosca come nuovo presidente, che subentra al termine del suo mandato alla prof.ssa Livia Cadei.
Chi è Aurelio Mosca?
Aurelio Mosca, psicologo, 65 anni, sposato, storico socio di Azione Cattolica ambrosiana, ha ricoperto diversi incarichi come dirigente di strutture complesse del Sistema sociosanitario regionale, concludendo nel 2023 il suo servizio come Direttore di Dipartimento di una ATS lombarda.
Che cos’è FeLCeAF?
La Federazione Lombarda dei Centri di Assistenza alla Famiglia (FeLCeAF) è l’ente di “secondo livello” costituito da una rete di 48 consultori familiari, in gestione da parte di 19 enti gestori (11 Fondazioni, 6 Associazioni, 2 Cooperative) che condividono l’ispirazione cristiana, il riferimento alla Dottrina Sociale della Chiesa e la mission di servizio per la famiglia. Ogni anno i consultori di FeLCeAF accolgono più di 150.000 persone.
Ringraziamenti a don Silvano Caccia e don Edoardo Algeri
Nel saluto di ringraziamento per la sua elezione Mosca ha ricordato le figure di don Silvano Caccia e di don Edoardo Algeri, che dai primi anni Duemila hanno dato impulso e sviluppato la rete dei consultori e con i quali ha condiviso questi percorsi innovativi. Un sentito ringraziamento anche alla presidente uscente, la prof.ssa Livia Cadei, che ha assicurato negli anni segnati dalla pandemia e dalla tragica scomparsa di don Algeri la continuità e una forte spinta all’innovazione della rete dei consultori.
Gli impegni
Negli impegni indicati dal presidente per il nuovo mandato trovano una collocazione di primo piano i riferimenti all’attuazione delle indicazioni, riferite in modo diretto ai Consultori familiari, della “Proposta Pastorale per l’anno 2023-2024 Viviamo di una vita ricevuta” dell’Arcivescovo Delpini. I cambiamenti degli scenari in tema di welfare per le famiglie e del sistema dei servizi consultoriali costituiranno una priorità di impegno per mantenere alto il livello qualitativo e quantitativo dell’offerta della rete dei consultori familiari d’ispirazione cristiana.
I consultori di FeLCeAF
In coerenza con il mandato previsto a livello normativo da Regione Lombardia per le strutture socio-sanitarie accreditate, i consultori di FeLCeAF offrono servizi attraverso un approccio che mette al centro la persona e la famiglia, cogliendone i bisogni attraverso l’ascolto, l’orientamento e l’offerta delle soluzioni più adeguate. Ciascuna persona, coppia o famiglia che si rivolge alle strutture viene accompagnata al soddisfacimento del proprio bisogno attraverso un progetto personalizzato e condiviso, che prevede varie fasi di intervento a partire da un percorso di approfondimento, sino all’erogazione di una cura e/o terapia.
L’azione cattolica ambrosiana incontra Aurelio Mosca per conoscerlo meglio e saperne di più
Aurelio, che cos’è l’Azione Cattolica per te?
L’esperienza nell’Azione Cattolica è stata un riferimento concreto a partire dagli anni dell’adolescenza, come educatore dell’oratorio. In quegli anni ho partecipato alle settimane formative a Santa Caterina e ho conosciuto figure importanti per la mia formazione: il compianto don Giovanni Giudici e don Erminio De Scalzi, per citarne solo due. L’attenzione ai temi formativi, di orientamento a scelte di vita e di impegno ecclesiale, sociale e politico è stato uno dei principali riferimenti per la mia crescita umana, spirituale e professionale.
Su queste basi ha costruito la sua famiglia…
Sì. La priorità agli impegni di vita familiare e professionale non ha lasciato spazio per attività associative, oltre la dimensione educativa e come genitore. È comunque attraverso queste dimensioni di attenzione che da genitori io e mia moglie Emma abbiamo seguito e accompagnato i nostri figli, Michele e Andrea, nell’esperienza dell’ACR e conosciuto don Silvano Caccia con il quale abbiamo stretto un rapporto di amicizia e di fraterna condivisione della sua sensibilità e ricchezza spirituale.
Un ruolo quello di don Silvano che ha collegato in modo determinante l’Azione Cattolica e i consultori familiari…
Conoscevo già la realtà di FeLCeAF attraverso l’attività come psicologo volontario in uno dei consultori familiari aderenti ma fu don Silvano, allora consulente ecclesiastico della Federazione, a chiedermi un impegno più diretto, proponendomi all’inizio degli anni Ottanta di assumere la responsabilità delle attività formative. Una proposta che si appellava alla formazione di impegno laicale a cui l’appartenenza associativa aveva contribuito a dare contenuto, motivazione che costituiva una risorsa ideale e di valore.
Qui è entrata in gioco la formazione ricevuta in Azione Cattolica?
Decisamente sì. Oserei dire di più. Riferimenti formativi e di valore che si sono rafforzati, arricchiti e attualizzati nella continuità di adesione all’Azione Cattolica, accogliendo la proposta di assumere la responsabilità di presidente come “servizio” ad una realtà – i consultori d’ispirazione cristiana – espressione della prossimità di servizio della Chiesa ai bisogni, alle fragilità, alle fatiche e alle sfide dei compiti educativi delle famiglie, delle coppie, delle persone nelle loro dimensioni relazionali e di crescita umana.
Se dovesse scegliere due espressioni chiavi legate alla sua storia in Azione Cattolica, cosa direbbe?
Direi “scelta religiosa” e “impegno laicale per la Chiesa locale”. Sono stati – e continuano ad essere – i riferimenti, anche in un contesto in apparenza distante, un po’ estraneo all’appartenenza associativa, come quello della Federazione Lombarda dei Consultori d’ispirazione cristiana (FeLCeAF), che mi sostengono e motivano nell’incarico come presidente.
Che ruolo hanno i consultori familiari oggi, nel contesto odierno e in particolare nella Regione Lombardia?
FeLCeAF esiste e vive in ragione del servizio che i consultori familiari svolgono a sostegno e aiuto delle relazioni familiari, delle coppie e delle fragilità personali che a loro si rivolgono. La conoscenza di questo servizio è resa difficile sia per il persistere di diffusi pregiudizi, che a volte sfiorano lo stigma
per chi se ne avvale, sia per una distorta “narrazione” pubblica e mediatica della realtà del servizio consultoriale di cui abbiamo avuto un esempio anche in occasione delle recenti polemiche sulle opportunità di sostegno e aiuto alla maternità e alle difficoltà e motivazioni dell’aborto. Mi permetto però di richiamare quanto scritto dal Vescovo Mario nella sua Lettera pastorale 2023-2024 “Viviamo di una vita ricevuta”. Nella Lettera sono ben quattro le citazioni dirette alla realtà dei consultori familiari d’ispirazione cristiana. Dopo aver ricordato che la “comunità cristiana ha dato vita e trova particolare aiuto nei consultori d’ispirazione cristiana”, ne indica come loro prospettiva l’essere “chiamati a rileggere l’ispirazione cristiana nell’orizzonte della visione personalistica (…) con una chiara visione del progetto uomo e donna che ne deriva; il loro ruolo – prosegue il Vescovo – è da ritenersi strategico nell’orizzonte della vita di coppia attraverso la vicinanza alle coppie in difficoltà, il servizio della mediazione familiare, la consulenza di coppia e l’accompagnamento personale (…); e dopo aver riconosciuto come “benedetti da Dio coloro che nei consultori si rendono disponibili per donne che vivono la maternità come un problema”, conclude che “i consultori d’ispirazione cristiana offrono progetti che meritano di essere apprezzati e valorizzati”.
In che modo i soci di Azione Cattolica ambrosiana possono contribuire al lavoro che si svolge nei consultori familiari di FeLCeAF?
Il Consultorio Familiare è un servizio “aperto”, perché rimane l’unico servizio sociosanitario “a bassa soglia”. Un servizio che si avvale e offre competenze e prestazioni specialistiche e di livello professionale elevati, ma che non esaurisce attraverso queste risorse le proprie possibilità e offerta di aiuto e sostegno. I consultori familiari d’ispirazione cristiana sono realtà radicate in un’appartenenza territoriale ed ecclesiale locale di cui sono espressione con una reciproca apertura: non solo per rispondere a domande e bisogni, ma anche per avvalersene ed integrarle nei propri servizi e nella ricchezza professionale e umana della propria offerta di servizio. Questo è il “primo livello” a cui orientare l’impegno e la disponibilità dei soci di AC: mettere a disposizione le proprie competenze professionali nei vari ambiti d’intervento del consultorio (educative, formative, psicologiche, assistenziali e di consulenza, sanitarie e sociosanitarie, familiari e relazionali), per integrare completare, arricchirne l’offerta di servizio.
Rientrano in questo primo livello anche le disponibilità organizzative?
Assolutamente sì, sono quelle che sempre di più assorbono energie e risorse che condizionano e limitano l’effettiva offerta e possibilità di risposta ai bisogni.
Se questo è il primo, in che cosa consiste il secondo livello?
Nell’assunzione di una responsabilità di tipo gestionale, non solo dei singoli consultori, ma nell’ambito degli enti (sono sette le Fondazioni di nomina diocesana milanese e Associazioni) che ne hanno la responsabilità giuridica e gestionale. Gli incarichi nei Consigli di amministrazione o Consigli Direttivi sono esclusivamente di tipo volontario e i tanti aspetti (amministrativi, giuridici, organizzativi, finanziari) richiesti per garantirne oggi una gestione trasparente, funzionale ed efficiente devono poter contare su persone che abbiano motivazioni e valori di riferimento, che costituiscono le premesse di una conoscenza e competenze anche professionali, fondati su una adesione e appartenenza come quelle proprie di un’esperienza come quella associativa. Se poi volessimo alzare ancora l’asticella, c’è un terzo livello.
Cioè?
Una disponibilità per un impegno in ambito “federativo”, costituito non solo da FeLCeAF nel proprio Consiglio Direttivo, ma anche dai rappresentati indicati da FeLCeAF nei Consigli di Amministrazione delle singole Fondazioni che gestiscono i consultori. Ma sarebbe lungo entrare nel dettaglio e descrivere compiutamente anche questo terzo livello d’impegno.
Come possiamo saperne di più?
Stiamo programmando un momento di informazione e conoscenza aperto a tutti coloro che si sono fatti incuriosire da queste brevi informazioni e vorrebbero conoscere, capire di più, trovare risposte più complete a domande o obiezioni, confermare o sviluppare un interesse iniziale. Una sorta di “Open Day” di FeLCeAF e dei consultori d’ispirazione cristiana della Lombardia che, senza impegno, possa offrire queste opportunità di approfondimento.
In attesa è sempre possibile scrivere a segreteria@felceaf.it o visitare il sito www.felceaf.it.
Marta Valagussa