Non pensate a nulla che vi possa svelare fra i segreti di curia, no, penso solo a scene di una giornata “alternativa” vissuta in prima persona, giorno di Festa e Beatitudine!
Non tanto perché “ho saltato scuola” (mi sono dovuta alzare bene prima della solita sveglia per arrivare in piazza duomo a Milano e dare una mano, per quanto possibile, anche per l’accoglienza dei fedeli di AC, all’alba), abbandonando dispiaciuta i miei studenti (loro non penso provino lo stesso dispiacere ad uscire prima o entrare dopo), ma proprio perché ho potuto gioire per un evento di Chiesa cui tenevo partecipare.
A partire da quando ho seguito l’incontro onLine organizzato dal gruppo Adulti di Milano- centro, qualche mese fa, durante il quale Alberto Ratti ci ha presentato la figura di Armida in modo sapiente, tanto da farmela apprezzare e rendere presente e attuale per i nostri giorni…..passati quasi 1 secolo dal suo contesto storico, ma il tempo per certi versi non sembra essere così cambiato…
Non me ne voglia il beato don Mario Ciceri, di cui so proprio poco, se non quello che è stato detto durante la veglia in preparazione della celebrazione eucaristica in Duomo sabato mattina (30 aprile) o poco più.
Il primo retroscena è già qui: per qualche istante a me, e alle care persone con cui ho condiviso la giornata, è venuta la tentazione di mettere a confronto, far bisticciare i due nuovi beati. Chi viene prima, la laica o il sacerdote, chi è più famoso fra una donna conosciuta a livello nazionale e un prete brianzolo, chi ha lasciato il segno, chi merita….??
Eh, no! Fra beati ci si sostiene solo nella gara dell’amore a Dio e a servizio dei fratelli (come direbbe san Paolo)! Nessuno viene prima, si sta INSIEME, ciascuno con i propri Doni ricevuti e spesi, con la propria vita e vocazione. Tutti siamo chiamati a lasciare il nostro segno, i frutti non si possono calcolare, al di là delle apparenti evidenze… Insieme beatificati una laica e un sacerdote: che sia un bell’esempio di sinodalità per la nostra Chiesa attuale?!
E questo è stato il primo frutto per me di questa beatitudine: ricordarmi che il corpo è uno solo, ed è la Chiesa, ed è formato da molte membra, ciascuna preziosa e valida! Ogni storia è unica e può essere bella e feconda!
E se noi ragioniamo per “posti d’onore”, primi posti sulle panche, titoli, o se penso alla mia personale ambizione a scalare la “vetta AC”, mi viene proprio da ridere e da vergognarmi…
Non a sufficienza per non raccontarvi di quante “foto” ho collezionato in una sola giornata con la mia immancabile bandiera, con presidenti diocesani della nostra Regione e con membri del Consiglio Nazionale di AC, con la complicità di amici vecchi e nuovi! Il mio “volto di AC” è cresciuto! (non solo la Chiesa si è arricchita di 2 nuovi Beati!).
E mentre si svolgeva il Consiglio Nazionale su numeri e bilanci e altri soci hanno sperimentato il tour milanese nei luoghi cari legati alla vita di Armida, sorella maggiore, io ho avuto l’onore e la bellezza di aiutare la presidenza diocesana in cucina, intenta a preparare la cena per i consiglieri: un bel pomeriggio fra pentole e brodo per l’ottimo risotto di chef Tomaso (Ajroldi, vice adulti), affettatrici, infornate di dolci..
Secondo frutto: Condivisione, Servizio, Fraternità: mettere le mani in pasta, mescolare insieme gli ingredienti del conoscersi non solo per riunioni, del confronto, delle risate, fatica e utilità! Cucinare per chi ha responsabilità e porta avanti la grande famiglia di AC! Tutto in famiglia, grazie alla nostra sorella maggiore, appunto, Armida che ci ha insegnato ad impegnarci per realizzare sogni e aprire brecce di novità, soprattutto per le giovani ma non solo!
Inutile davvero raccontarvi i più divertenti retroscena: il racconto di una multa data dai vigili per un attraversamento pedonale col semaforo rosso, uno spostamento con affettatrice in mano in centro a Milano, un viaggio (breve fortunatamente) verso sant’Eustorgio su una mini, modello “sardine” e molto altro…
Il tutto impreziosito dalla presenza del nostro Vescovo Mario che ha voluto condividere la cena con noi di AC.
Dall’aurora al tramonto (ho lasciato le ultime fasi della pulizia della cucina ad altri, ma vi assicuro che sono tornata alla metro a buio inoltrato, fotografando un duomo con luci spettacolari!) di un 30 aprile speciale, fra festa e fratelli nella fede, in cammino insieme nella santità, sapendo di avere ora altri esempi luminosi avanti a noi che ci sosterranno nei momenti di fatica.
Riprendiamo con fiducia il cammino in ascolto dello Spirito che oggi come allora soffia! Continuiamo a pregare perché non manchino mai nel mondo uomini e donne coraggiose, intraprendenti, umili testimoni del Vangelo vissuto e incarnato, qui e ora, con sguardo attento e capaci di sogni profetici per la Chiesa e per tutti!
Lo stesso potrà essere per noi tutti durante #ACFest il 21 maggio a Magenta per la Festa diocesana unitaria! Un’altra bella occasione di festa per il popolo di Dio, a 100 anni dalla nascita di s. Gianna Beretta Molla!
Stefania Grassi