La presidenza nazionale dell’Azione Cattolica Italiana, a nome di tutta l’associazione, manifesta profondo cordoglio per la morte di Sua Santità Benedetto XVI. Mentre eleva al Signore preghiere di suffragio affinché lo accolga nella gioia senza fine, esprime profonda gratitudine per il suo ministero petrino e per la sua presenza orante e silenziosa offerta per il bene della Chiesa.
Ricordiamo con affetto le parole che ha rivolto all’AC in molteplici occasioni, in particolare esortandola a proseguire nella sua opera educativa a favore dei ragazzi e dei giovani. Nel suo ultimo incontro con i ragazzi dell’ACR (20 dicembre 2012) diceva: “Sono tanti che vi rendono felici, ma c’è un grande Amico che è l’autore della gioia di tutti e con il quale il nostro cuore si riempie di una gioia che sorpassa tutte le altre e che dura per tutta la vita: è Gesù. Ricordate, cari amici: quanto più imparerete a conoscerlo e a dialogare con Lui, tanto più sentirete nel cuore di essere contenti e sarete capaci di vincere le piccole tristezze che ci sono a volte nell’animo”.
Si unisce al cordoglio nazionale anche l’Azione cattolica ambrosiana che ricorderà Sua Santità Benedetto XVI nella preghiera dei prossimi appuntamenti diocesani.
A seguire il messaggio del nostro Arcivescovo Mario Delpini.
“Mi faccio voce di tutta la Diocesi di Milano per esprimere un tributo di riconoscenza nei confronti di Benedetto XVI.
La Chiesa tutta deve essere molto riconoscente a un uomo che ha testimoniato una coerenza esemplare con la propria coscienza, una coerenza che lo ha reso limpido e fermo nelle scelte, disponibile anche all’inedito per testimoniare la sua fedeltà e responsabilità.
La Chiesa deve essere molto riconoscente a un teologo che ha perseguito instancabilmente la ricerca del volto del Dio di Gesù Cristo e del linguaggio adatto per tradurre in parole comprensibili la riflessione teologica, confrontandosi con franchezza e lucidità con il pensiero contemporaneo, le sue meravigliose conquiste e il suo preoccupante smarrimento.
La Chiesa tutta deve essere molto riconoscente al prete, al Vescovo, al Papa che ha vissuto il suo ministero con serietà, lucidità, passione per l’unità della Chiesa: rigoroso nei pensieri, straordinariamente preciso, chiaro e incisivo nella predicazione e nella stesura dei documenti, ha condotto la Chiesa nella fedeltà al Signore.
Ma la Chiesa ambrosiana ha motivi propri per essere grata a Papa Ratzinger. Molti di noi, infatti, incoraggiati dai nostri docenti nei primi anni del percorso teologico, hanno incontrato il suo insegnamento, specie con Introduzione al Cristianesimo, e vi hanno trovato una guida per tutto il percorso di formazione teologica.
L’amicizia fedele durata decenni tra il Cardinale Angelo Scola e Joseph Ratzinger si è espressa anche in questi ultimi anni come vicinanza cordiale, ma soprattutto ha propiziato la presenza a Milano del futuro Benedetto XVI per l’aggiornamento del Clero e per alcuni eventi particolari, come il funerale di don Giussani.
L’evento più clamoroso è stata la sua partecipazione, da Papa, all’Incontro mondiale delle famiglie che si è tenuto a Milano nel 2012: è stato un momento memorabile per il suo discorso alla Messa conclusiva a Bresso, per il suo stupore entrando nello Stadio di San Siro per l’incontro dei cresimandi.
Commossi per la sua testimonianza di libertà spirituale, noi lo accompagniamo con la preghiera, perché dopo esser stato umile servitore nella vigna del Signore, riceva il premio delle sue fatiche e del suo amore per Gesù e per la Chiesa.”