E’ stata un’occasione unica, un nuovo modo di sperimentare la messa a terra della Laudato si’.
E’ stato un incontro di formazione socio politica, in cui è stato messo al centro il bene comune, i diritti e i doveri che come cittadini possiamo e dobbiamo esercitare.
Tanti come questi sono stati i commenti entusiasti alla Tavola rotonda che l’Azione Cattolica ambrosiana ha organizzato alla Benedicta di Santa Caterina Valfurva, all’interno della settimana formativa sull’enciclica Laudato si’ “Per fare un tavolo ci vuole un fiore”.
L’appuntamento ha visto la partecipazione di Confservizi Lombardia, associazione di categoria che da più di quarant’anni rappresenta oltre 160 aziende dei servizi pubblici locali sul territorio regionale nell’ambito, dei servizi energetici e idrici, di igiene ambientale-rifiuti e dei trasporti.
A moderare la tavola rotonda “Economia circolare. Cos’è? Come può rendere le nostre vite sostenibili? Perché ci aiuta nella lotta al cambiamento climatico? ” Simone Bosetti, dell’Azione Cattolica ambrosiana.
Gli interventi dei relatori hanno contribuito ad alimentare un dibattito ricco di spunti su temi alti ma che riguardano anche la quotidianità di ciascuno di noi. Come ha spiegato Daniela Mazzuconi, presidente di Brianza Energia Ambiente SpA e portavoce di Green Alliance:
“Parliamo spesso di ambiente, di beni comuni… bene, chiediamoci come li difendiamo! Partiamo innanzitutto dalla concretezza. Per fare una buona economia circolare, penso ad esempio nel settore della gestione dei rifiuti, contano le dimensioni. Più le imprese pubbliche collaborano tra loro e più possono dare risposte all’altezza. Non possiamo pensare ad esempio che in ogni Comune o territorio abbia un proprio impianto per trattare i rifiuti, ma è sempre più necessario creare collaborazioni e reti tra imprese pubbliche per poter fare ricerca, realizzare impianti, innovativi e rispondenti alle esigenze del territorio. Ricordiamo inoltre che le aziende pubbliche reinvestono con convinzione e per norma tutti gli utili nei territori in cui operano con forti e positive ricadute sociali”.
Giuseppe Viola, direttore generale di Confservizi Lombardia, ha evidenziato come l’associazione di categoria ha messo al centro il ruolo della persona, e l’impegno costante nella condivisione di buone pratiche tra aziende di diverse dimensioni ed esperienze, che operano “in settori chiave per la gestione, salvaguardia e la cura del territorio e della natura.”
Parole chiave: sobrietà, complessità e collaborazione
Tre le parole chiave che hanno contraddistinto il dibattito.
La sobrietà come l’impegno che ciascuno di noi può vivere modificando i propri stili di vita. Su questo tema, l’intervento di Pierluigi Arrara, Presidente di Amiacque Srl, è stato particolarmente incisivo. Partendo da numeri significativi come il consumo giornaliero di acqua pro capite in Italia che è pari a 250 litri al giorno rispetto ai 125 litri in Europa, o dall’evidenza che l’Italia è il secondo paese al mondo per consumo di acqua in bottiglia rispetto al fatto che abbiamo l’acqua pubblica più buona e controllata al mondo, Arrara ha voluto ricordare a tutti i presenti che l’acqua è una risorsa non riproducibile e che quindi è necessario “creare una nuova cultura dell’acqua”. La sobrietà non significa povertà, ma un utilizzo sapiente delle risorse comuni, rispettando regole semplici come bere l’acqua del rubinetto, chiudere l’acqua mentre ci laviamo i denti o facciamo la barba, preferire la doccia al bagno, sottolineando che nel momento in cui apriamo il rubinetto consumiamo 10 litri di acqua al minuto.
La complessità consiste nell’evidenza che non esiste un’unica soluzione per affrontare la lotta ai cambiamenti climatici. Sulla complessità ha riflettuto anche Massimo Di Domenico, Presidente di Service 24 ambiente, che ha illustrato i concetti alla base dell’economia circolare: recupero, riutilizzo e riciclo, evidenziando come la circolarità parta proprio dalle scelte dell’utente. L’economia circolare tuttavia diventa premiante solo nel momento in cui si sposa con il concetto di sostenibilità, tenendo conto dei tre livelli di sostenibilità ambientale, economica e sociale.
La terza parola chiave è collaborazione che è apparsa evidente dall’entusiasmo e dalla sintonia che abbiamo respirato durante la tavola rotonda. Collaborazione perchè le risposte dei singoli non funzionano più proprio per via della complessità, e perchè insieme alle comunità scientifiche, tecnologiche e territoriali si possono ottenere risultati importanti in tema di economia circolare. Un esempio è stato raccontato da Enrico Pezzoli, Presidente di Como Acqua Srl e portavoce di Water Alliance, che per far fronte all’aumento esponenziale dei costi energetici e di smaltimento dei fanghi di depurazione di questi ultimi mesi, ha attivato una collaborazione con Service 24 ambiente: “Abbiamo studiato progetti su come trasformare rifiuti, fanghi e scarti di verde e ramaglia (in gergo Forsu), in risorse: energia elettrica e biometano per il parco automezzi aziendale”. Un progetto innovativo che dimostra come la gestione aggregata del servizio possa portare a soluzioni migliori, uscendo dalla logica settoriale.
Ha concluso infine Gianni Borsa, presidente dell’Azione Cattolica ambrosiana:
I giorni trascorsi a Santa Caterina nel segno della Laudato si’ hanno messo al centro i temi attualissimi dell’ecologia integrale e della custodia del Creato sul quale più volte si è espresso papa Francesco. L’introduzione della teologa Gaia de Vecchi, e la guida spirituale assicurataci da mons. Franco Agnesi e da don Luigi Galli, hanno arricchito la proposta, attingendo spunti e indicazioni dalla Bibbia e dal magistero. Allo stesso tempo, abbiamo concretamente sperimentato l’urgenza di un cambiamento del modello di sviluppo e degli stili di vita, verso un’economia sostenibile e una reale tutela dell’ambiente, guidati da esperti nei diversi campi (clima e geologia; ghiacciai; servizi pubblici e attività d’impresa; ciclo dell’acqua e dei rifiuti, energia…). Mi pare che questa vacanza alla Benedicta, nella splendida cornice di Santa Caterina Valfurva, abbia fornito, in giornate di amicizia e di studio, un’occasione per riflettere seriamente sulla nostra stessa vita quotidiana, chiamando in causa diritti e doveri verso l’ambiente che ci circonda e verso le future generazioni. Ambiente che è affidato all’umanità e nel quale, è bene ricordarcelo, viviamo noi stessi.