Chi sei e cosa fai?
Mi chiamo Andrea, ho 29 anni e sono un programmatore. Nella vita lavorativa, mi occupo di sviluppare web app per un’azienda specializzata in software gestionali. Al di là del mio lavoro, mi dedico all’educazione degli adolescenti in oratorio e sono impegnato nell’Azione Cattolica (AC) da molti anni. Ho iniziato il mio percorso come ragazzo, adolescente e giovane all’interno dell’AC e, da circa dieci anni, ricopro il ruolo di educatore nell’ACR, e attualmente sono responsabile per la zona di Monza.
Qual è la tua esperienza in AC?
La mia famiglia è sempre stata legata all’Azione Cattolica; mio padre mi ha iscritto fin da piccolo. Durante l’infanzia, pur essendo tesserato, non ho partecipato attivamente perché nella mia parrocchia non c’era un gruppo con cui seguire le attività. Tuttavia, durante gli ultimi anni delle elementari e le medie, è nato un gruppo decennale con cui ho iniziato a vivere appieno l’esperienza AC. Ricordo con affetto l’esperienza di Santa Caterina da adolescente e i servizi per gli adolescenti. Questi percorsi in parrocchia mi hanno fatto avvertire il desiderio di impegnarmi attivamente, non solo come partecipante ma anche offrendo il mio contributo, soprattutto dopo un’estate a Santa Caterina che ha risvegliato in me il desiderio di dare una mano all’associazione.
Ora, come vivi la tua fede?
Vivo la mia fede attraverso gesti semplici ma fondamentali: la messa domenicale e la preghiera quotidiana sono i pilastri. L’essere educatore di adolescenti in oratorio e il mio coinvolgimento nell’AC mi aiutano a riflettere e interrogarmi sulla fede, in un confronto costante che arricchisce. L’AC, in particolare, mi offre una prospettiva di vita quotidiana del Vangelo, con un approccio che unisce la parola alla vita e viceversa, aiutandomi nel mio cammino di fede.
Cosa significa per te far parte del gruppo fidanzati?
L’itinerario per fidanzati è stata un’idea di Claudia, la mia fidanzata, nata dal desiderio di condividere un percorso di fede insieme. Visto che abitiamo in due paesi diversi ma facenti parte della stessa comunità pastorale, cercavamo qualcosa di più personale rispetto al cammino giovani che già vivevamo insieme. Abbiamo così scoperto “Nati per amare”, un percorso che ci sta aiutando a crescere nella nostra relazione. Apprezziamo particolarmente l’approccio non frontale, che ci permette di confrontarci su tematiche concrete e di discutere di aspetti importanti per la vita di coppia, grazie anche alla condivisione con altre coppie.
Per te “fanne vita, fanne amore” significa…
Significa essere in grado di trasmettere nel quotidiano il messaggio ricevuto, vivendo in modo che ogni incontro, che sia nel lavoro, nello sport o nelle relazioni personali, sia caratterizzato da uno sguardo d’amore. Non si tratta di vivere in maniera superficiale, ma di lasciare un segno con piccoli gesti d’amore nelle persone che incontriamo.