Il 3 dicembre ricorre la giornata internazionale delle persone con disabilità. Quest’anno desideriamo dare come associazione il nostro contributo raccogliendo solo alcune delle testimonianze che vengono dal territorio, storie che evidenziano come le persone con disabilità condividano la passione per l’Azione cattolica camminando insieme attraverso la responsabilità associativa in decanato, in consiglio diocesano o portando un servizio da educatore o educatrice.
Mi chiamo Giada Frigerio e ho 23 anni. Dopo aver preso l’attestato come aiuto cuoco presso la scuola Borsa di Monza, adesso frequento la Fondazione Stefania di Lissone per migliorare la mia autonomia e la mia formazione per un inserimento lavorativo. Sono impegnata in tante attività: ginnastica artistica con la Polisportiva Sole di Lissone e partecipo a gare nazionali; ho appena concluso un corso di massaggi shiatsu; partecipo ad uscite grazie a due associazioni di volontari, ad esempio bowling, colazioni, serate canto, gite.
Faccio parte dell’ACR da diversi anni, circa 6 o 7 anni, grazie a Lucia che è stata la mia educatrice durante le scuole elementari e medie.
Mi piace far parte dell’ACR perché ho conosciuto persone simpatiche, sempre allegre e molti amici.
Durante gli incontri dell’ACR aiuto in segreteria con le iscrizioni e mi piace moltissimo; aiuto con le scenografie quando ci sono gli spettacoli.
A tutti gli amici di AC vorrei dire che insieme si va più lontano e fare tante cose belle.
Sono stata per tanti anni una catechista e l’averti incontrato, caro Marco, è stato per me un grande privilegio. Oggi per svolgere questo compito ho bisogno del tuo aiuto!
TEMA: CERCA DI IMMEDESIMARTI IN UNA PERSONA CON UNA DISABILITA’, A TE FAMILIARE, E DESCRIVI SENSAZIONI ED EMOZIONI
SVOLGIMENTO:
Sono Marco e non comunico attraverso il linguaggio verbale ma so di essere più efficace di un abile oratore; ti metto a fuoco inclinando il capo e ti sorrido, sento che tu sei lì per e con me… ma sento che questo vale anche per te. Durante la messa non mi siedo accanto a te, ma sulle tue ginocchia, ti riempio di baci e di carezze, forse ti impedisco di sentire quelle parole piene di speranza, ma sento che il mio non detto ti riempie tanto quanto quelle stesse parole. Quando mi fermo sotto la croce mi vien da piangere e ti abbraccio forte, percepisco l’ingiustizia ed il dolore che ha provato Gesù e quando arriva il momento di prendere il pane debbo aspettare che arrivi la mamma, è l’unica della quale mi fido e se lei mi porge quel pane allora non ho nulla da temere ed io, che detesto ingoiare ciò che non scelgo, lo tengo a lungo in bocca e me lo gusto proprio come le caramelle alla fragola che tanto mi piacciono!!
Grazie Marco sei la prova vivente che non si smette mai di crescere ed imparare! E meno male che ci sei…mi hai insegnato che a fare la differenza non è il limite ma l’incapacità di guardare oltre a quel limite!!!
Raffaella Arosio
“Che cosa succede se io bacio tutti i luoghi del tuo corpo
che ti hanno insegnato ad odiare?
Cosa succede se poso le mani su di te e le lascio così,
abbastanza a lungo finché il mio calore aderisca al tuo
e tu dimentichi che fra la mia pelle e la tua c’è spazio?
Che cosa succede se mi piace tutto ciò che ti hanno detto di
detestare e passo le mie giornate a sporcare il tuo cervello ben lavato?
Che succede se ti mostro nuove immagini di te stessa che hai
accuratamente evitato di vedere allo specchio?
E se ti dicessi che tutto quello che dicono è sbagliato
e iniziassi a riempire le tue orecchie con parole vere
in una lingua che conosci ma hai smesso di parlare?
Che cosa succede se pianto nuovi fiori
nei luoghi ispidi dentro di te
e ti insegno i loro nomi e le stagioni della loro fioritura?
Che cosa succede se ti chiedo di non reciderli e permettere che invadano
le tue vie e decorino tutta la tua vita?
Succede che non ti permetto di dimenticare mai
che non sei altro che bellezza.”
Tyler Knott Gregson
Ci impegnamo perchè ogni corpo sia riconosciuto degno di amore, di ascolto e di opportunità.
Prendiamo posizione, a fianco di uomini e donne portatori di disabilità e alle loro famiglie, contro ogni discriminazione ed ogni pregiudizio e stereotipo e lo facciamo con gli unici mezzi concreti a nostra disposizione, ossia la vicinanza e la conoscenza; ci impegniamo affinchè, nel nostro piccolo, le proposte associative siano accessibili a tutti e tutte e perchè in ogni persona sia accolta la meraviglia e la dignità che gli è propria.
La Presidenza dell’Azione cattolica ambrosiana