È morto nel pomeriggio di lunedì 12 luglio nell’ospedale Santa Chiara di Trento don Graziano Gianola, sacerdote della Diocesi di Milano, a seguito delle gravi ferite riportate in una caduta in montagna.
Desideriamo ricordare don Graziano per quanto ha dato a tanti soci di Azione Cattolica sul territorio e a Santa Caterina durante i campi estivi.
Ho conosciuto don Graziano Gianola a Santa Caterina, in una delle indimenticabili settimane formative con l’Azione Cattolica ambrosiana. Era il 2003 e con i miei 16 anni appena compiuti iniziavo a conoscere sempre di più la bellezza dell’associazione, la vastità della diocesi di Milano e il dono prezioso dei seminaristi che, a turno, ogni settimana accompagnavano il nostro gruppo di adolescenti. Il mio turno coincideva con quello di Graziano, allora pronto per diventare diacono e avviarsi all’ordinazione sacerdotale, avvenuta a giugno 2004.
Fu una settimana molto bella, ricca di lavori di gruppi, che amavo da morire. Mi affascinava sentire parlare gli altri, capire come si vivesse in altre comunità o come si svolgesse la vita quotidiana in altre famiglie, molto diverse dalla mia. Certo, a volte le discussioni accese non mancavano: credevamo di poter cambiare il mondo e che tutto dipendesse da noi. Ma ora, a distanza di tempo, mi rendo conto che è proprio così che si cresce. Verrà il tempo per la moderazione e la calma, ma quegli anni erano pieni di agitazione, interiore ed esteriore, passioni sfrenate, sogni forse troppo grandi. Ma puntavamo in alto, sempre più in alto.
In quella settimana di luglio ho scritto la mia prima regola di vita, sui tre pilastri della vita di un adolescente di Azione Cattolica: preghiera, condivisione e servizio. E ricordo ancora di averli definiti personalmente così: la preghiera come luogo dello scavo, la condivisione come strada per essere felice e il servizio come occasione per dare spazio ai miei talenti.
Ricordo che Graziano era una presenza vera, affidabile, ma discreta: un uomo (aveva già 30 anni) che sapeva quello che voleva, sapeva dove voleva andare e aveva le idee molto chiare, un miraggio per una 16enne con tanta confusione in testa.

In una delle nostre chiacchierate, Graziano mi disse che vedeva tante belle qualità in me, genuine, non artificiali. Ma aggiunse che c’era solo un modo perché queste qualità continuassero ad agire positivamente nella mia vita: “Guarda a Lui e sarai raggiante” mi disse. Questo è il consiglio che mi diede e che non ho mai dimenticato. Citando il salmo 34 Graziano mi aveva mostrato la strada. Non sapevo ancora cosa avrei fatto della mia vita, ma conoscevo la strada, la modalità con cui vivere.
Quel consiglio, prezioso come l’oro, l’ho conservato nel mio cuore con tanta gelosia. Era il consiglio per me, arrivato nel momento giusto e mai abbandonato.
Grazie don Graziano per quelle preziose parole: da oggi mi impegnerò ancora di più a guardare a Lui, sicura che quella è la strada giusta.
Tu continua ad accompagnare me e tutta l’Azione Cattolica: ora che davvero puoi guardare a Lui ed essere più raggiante che mai, mandaci un piccolo raggio di quell’immensa grazia che ora stai contemplando, perché illumini il cammino anche a noi, che a volte siamo scoraggiati e sconsolati.
Grazie Signore per averci donato don Graziano.
Marta Valagussa