Per fare una breve intervista abbiamo disturbato il riposo estivo di don Michael Pasotto. Gli abbiamo fatto qualche domanda e conoscerlo meglio. Da settembre infatti il nuovo Assistente diocesano ACR e giovani! Don Michael ha 35 anni ed è cresciuto a Giussano (MB). “Terminata la scuola alberghiera sono entrato in Seminario” ci racconta. “Prima di diventare sacerdote nel 2016, sono stato seminarista e diacono a Nova Milanese, dove ormai vivo da 10 anni”.
Tre parole per descriverti.
Mi sembra di essere una persona gioiosa, mi piace scherzare e ridere, ma sono anche molto esigente… e, anche se non si direbbe, sono molto timido.
Come hai conosciuto l’Azione Cattolica?
A Giussano c’era l’ACR ma non ne ho mai fatto parte. Solo in terza teologia ho partecipato alla settimana ado a S. Caterina e mi aveva colpito tantissimo lo stile con cui era vissuta: il riferimento alla Parola, i laboratori, la giornata di deserto. Sono cose che ho portato con me a Nova, anche se di AC non c’era nessuno: l’ultima socia di 90 anni è morta l’anno in cui sono arrivato (ride ndr).
Hai dei desideri che vorresti realizzare come assistente?
Oggi come credente e prete vorrei che si incendiassero i cuori. Che i giovani di AC possano andare al cuore dell’esperienza cristiana che è l’annuncio di Gesù Risorto. Nel bar dell’Oratorio di Nova c’è questa frase della fondatrice delle Madri Canossiane: “Soprattutto fate conoscere Gesù”. Abbiamo tante persone che si mettono a servizio, ma il rischio è quello di lasciare Gesù soggetto sottinteso, come il già conosciuto. Dobbiamo smontare quell’idea di un “Gesù immaginetta” e sentirlo davvero come presenza viva dentro la nostra storia.
C’è un brano del Vangelo che ti sta accompagnando in questo momento di passaggio?
Ultimamente risuona in me il brano delle nozze di Cana. Questa abbondanza, il primo dei segni, un nuovo inizio e i discepoli che si fanno servi. Riempire con costanza le anfore d’acqua sembra qualcosa di strano ma loro lo fanno fidandosi di una parola ed è proprio tutto questo che permette al vino buono di arrivare in tavola!
Cercando “don Michael Pasotto” sul web, racconti di un ragazzo qualunque che vuole diventare santo. Hai qualche santo di riferimento?
Diciamo che “sono costretto” a diventare santo perché San Michael ancora non esiste. Tra quelli a cui sono più legato comunque ci sono San Francesco e Carlo Acutis. Lui era del ’91, io dell’89, abbiamo praticamente vissuto l’adolescenza in contemporanea e la sua storia, la sua passione per il Vangelo e per l’Eucarestia mi hanno molto attratto. I santi sono proprio belli, soprattutto i più matti quelli che ti fanno dire che santità non è perfezione. Serve un po’ di sana follia!
Piacere di averti conosciuto, don Michael! Dove ci diamo il prossimo appuntamento?
L’8 settembre per il “RidEstate la gioia” sarà la mia prima giornata di full immersion in AC. A seguire, ci vediamo tutti insieme all’IncontrACi del 15 settembre!
L’intervista a Don Michael Pasotto è stata fatta da Corinna Ciotti