Domenica 2 maggio è stata la giornata conclusiva della XVII assemblea nazionale, ed è stata anche la giornata in cui la mia nipotina Caterina è stata battezzata, ovvero è entrata ufficialmente in questa straordinaria avventura che è la Chiesa, la chiesa con la C maiuscola. Il regalo più grande è essere stata, insieme al mio futuro marito Andrea, madrina e padrino di questo piccolo dono di Dio. Lo stesso giorno mi è stato comunicato la mia elezione come consigliera nazionale per l’Acr. A parte la grande emozione e l’infinita gratitudine, entrambi gli eventi simboleggiano un passaggio, l’inizio di qualcosa di nuovo, di inedito.
Durante la settimana di assemblea diversi rappresentati dei gruppi Acr di tutta Italia hanno partecipato ai tavoli di lavoro e con uno stile sinodale – sì, anche i ragazzi ne sono capaci –: si sono confrontati e hanno discusso insieme. L’obiettivo è stato quello di attualizzare e rinnovare il documento prodotto a novembre 2019 in occasione di LIGHT UP – ragazzi in sinodo – evento che ha celebrato i 50anni dell’Acr (https://acr50.azionecattolica.it/lightup-ragazzi-in-sinodo).
Anche io ho partecipato a questi due momenti di incontro e la commozione è stata palpabile e traboccante: nei piccoli quadratini di zoom si potevano osservare bambini e ragazzi di ogni età e provenienti da tutta Italia che con freschezza e desiderio hanno chiesto all’Ac tutta di essere ancora più coraggiosa in questo tempo tanto complesso.
Come Papa Francesco ha detto, lo Spirito Santo quando soffia fa chiasso, proprio come l’energia e il desiderio di Dio dei nostri piccoli dell’associazione. I ragazzi dell’Acr sono infatti intervenuti durante l’assemblea per chiedere con determinazione ai giovani e agli adulti di essere accompagnati ad abitare (o meglio ri-abitare nuovamente) alcuni luoghi a loro cari: l’ascolto, il noi, la chiesa, la parrocchia e la scuola: “coinvolgeteci, impegnateci, chiamateci, puntate sui nostri talenti!”.
Un aspetto che da sempre ammiro e stimo dell’Ac e che in questa assemblea ho potuto particolarmente gustare, è il fatto che ciascun responsabile e ciascun delegato ha a cuore l’associazione tutta, oltrepassando l’appartenenza territoriale e della propria categoria d’età. Penso sia un aspetto che nel momento storico che stiamo vivendo sia realmente significativo e in controtendenza. Il cuore di ciascun socio dunque si dilata da nord a sud, ed è pronto a mettersi in gioco laddove ci sia bisogno in qualsiasi fascia di età… da 0 a 99 anni!
Tanti sono stati i contenuti di questa Assemblea che potremo ascoltare, riascoltare, leggere e condividere nelle nostre associazioni di base. È stata un’Assemblea desiderata e indubbiamente meno “scontata” del solito; segno di un’Azione cattolica che vuole continuare a prendersi cura dei percorsi di fede, delle relazioni, del territorio, della nazione, con uno stile di comunità: mai da soli, sempre in cordata.
Marta Zambon, Consigliere nazionale Ac