Dopo la settimana estiva dei giovani organizzata dall’Azione cattolica ambrosiana nel Centro Internazionale di Solothurn, in Svizzera, ospitati dalle Missionarie secolari Scalabriniane, abbiamo raccolto una testimonianza da una delle partecipanti a questa esperienza, a contatto con giovani di altre culture, nazioni ed esperienze di vita.
Difficile racchiudere in poche righe tutto quello che abbiamo vissuto in questa settimana. La vita è molto più di ciò che riusciamo a descrivere a parole, soprattutto di fronte ad esperienze come questa. Sono andata Solothurn per donare e mi sono ritrovata a ricevere. Molto, moltissimo: storie, sguardi, pieni di dolore ma anche di fede, cibo cucinato con amore da chi ha lasciato la sua terra e si è lanciato nel buio, per trovare un futuro migliore.
Ho ricevuto sorrisi, strette di mano, testimonianze di chi ha fatto dell’aiuto dell’altro la sua vocazione. Ho incontrato persone provenienti da varie parti del mondo, uomini e donne che hanno attraversato Nazioni e navigato mari nella speranza di una vita migliore. Ho parlato con loro senza aver bisogno di conoscere la loro lingua, con danze, sguardi e pasti condivisi, nel linguaggio universale dell’accoglienza e della fratellanza.
Mettersi al servizio
Sono andata a Solothurn per mettermi al servizio e solo una volta lì ho compreso cosa significasse veramente questa parola: mettersi al servizio secondo lo stile di Gesù significa cambiare lo sguardo con cui si osservano se stessi e l’altro, imparare a considerare chi si ha di fronte più importante rispetto a sé. Una superiorità che non conduce all’umiliazione di se stessi ma che ha a che fare con il vedere negli occhi dell’altro, del povero, del migrante il riflesso del volto di Dio. Un Padre che si è fatto uomo per condividere con noi tutto… anche il dolore e la morte, per poi consegnarci la chiave della salvezza con la sua risurrezione.
È con questo sguardo che le missionarie scalabriniane operano tutti i giorni, a Solothurn e in tante altre parti del mondo. Unite da un filo sottile ma infrangibile: la loro fede.