Giovedì 10 ottobre si sono incontrati in centro diocesano i nuovi “fuorisede” appena arrivati a Milano per cominciare a conoscersi tra di loro e per entrare in contatto con le iniziative proposte da AC giovani e dalla FUCI. Si tratta di un gruppo eterogeneo di giovani con differenti esperienze di studio e di percorsi di vita: dalle nuove matricole universitarie a chi, invece, già da qualche anno ha a che fare col mondo del lavoro. Nel clima di familiarità caratteristico del mondo di AC, i referenti, insieme con don Michael, li hanno accolti con il loro desiderio di proseguire un cammino di fede, nella consapevolezza della difficoltà dovuta alla lontananza da casa: lasciare i gruppi e le persone con cui si è cresciuti non è affatto semplice, ma può essere uno spunto per cominciare a conoscersi attraverso nuove prospettive.
Con questa chiave di lettura interpreto l’attività del cosiddetto “pacco da giù”, il nome con cui si è soliti chiamare affettuosamente la classica scatola di cartone riempita di leccornie scelte con cura dai propri cari e inviata ai figli-fuorisede e che, questa volta, abbiamo riempito con le parole che meglio descrivono quanto possiamo dare a una comunità e quanto desideriamo che una comunità di fede ci dia: una sorta di ricetta con gli ingredienti per noi importanti e necessari affinché si possano creare le condizioni ideali per un gruppo con cui crescere nella fede.