Lettera scritta dalla vicepresidenza diocesana del settore giovani, letta in occasione dell’Assemblea Diocesana tenutasi domenica 11 febbraio 2024.
Cara AC,
A conclusione di questo quadriennio, e del cammino percorso finora, ci sembra doveroso ringraziarti. L’esperienza di Chiesa che ci hai permesso di fare, quella di una comunità accogliente e non giudicante, capace di profondità e ragionamento, di confronto affettuoso ma anche acceso e infuocato di passione, ci ha profondamente cambiati e sicuramente ce la porteremo nel cuore ovunque andremo da qui in poi.
In questi anni sei stata molte cose per noi. Imparare e crescere con te è stato indubbiamente bello ma, diciamoci la verità, talvolta faticoso, anche per la dimensione immersiva in cui ti abbiamo vissuta da responsabili. Ma, in fin dei conti, non sono così tutte le storie d’amore?
Abbiamo provato più volte a chiederci cosa ti renda così speciale, cosa faccia sì che i legami creatisi per tuo tramite siano così profondi e veri ad esempio, e pensiamo che in larga parte la tua forza sia quella di essere stata in grado di creare comunità unite seppur variegate. Grazie a te e al modo che hai di farci sentire avvolti dall’Amore di Dio, hai riunito nel tempo persone con idee, età e condizioni di partenza molto diverse, dando loro uno spazio sicuro per confrontarsi e camminare insieme. Negli ultimi anni siamo stati in parte custodi di questa realtà e, avendo potuto vivere da vicino alcune dinamiche chiave dei vari livelli associativi, ci sembra giusto e doveroso condividere con te, e dunque con voi, alcune questioni che ci stanno a cuore.
Notiamo che, mentre prima forse era più facile mantenere accessibili le iniziative, ora l’evidente aumento del costo della vita rende difficile tenere come prioritario il mantenimento di un bacino d’utenza vario, rischiando di far diventare questo ambiente elitario. Per noi questo è un problema ed è altresì problematico che non ci siano delle prese di posizione forti in questo senso e che non si siano messe in campo scelte di discontinuità col passato.
Non abbiamo certo le competenze tecniche per dettare la linea economica dell’Associazione, e non è nemmeno il nostro ruolo, ma avendo avuto in mano la gestione degli eventi di tutto il settore giovani negli ultimi anni, pensiamo di poter esprimere con cognizione di causa preoccupazione per la mancanza di un piano a lungo termine per la nostra sostenibilità.
E’ innegabile che i processi di cambiamento che stanno interessando la nostra società, stiano agendo anche sulla sensibilità religiosa delle persone. Sarebbe miope non ammettere che i credenti sono sempre meno e, di conseguenza, ci troviamo a vivere come Chiesa una condizione sempre più ridotta. Questa dinamica però non ci deve spaventare, scoprire cosa significherà vivere una “piccola chiesa”, che abita le minoranze e crea oasi di pensiero per leggere la Storia, è una nuova sfida da guardare con entusiasmo e curiosità.
Sentiamo la necessità di cambiare l’orientamento del nostro sguardo. Pur riconoscendo l’importanza della nostra sopravvivenza futura anche in termini numerici, riteniamo vitale che il focus principale non sia quante persone riusciamo a convincere ad associarsi ma che tutte quelle che incontriamo abbiano la possibilità di sentirsi coinvolte.
Cara AC, in una famiglia quando la situazione si fa critica ci si siede tutti al tavolo e, mantenendo vivo lo sguardo sulla realtà, ci si parla, consapevoli di poter dire sinceramente ciò che si pensa perché certi della stima e dell’affetto reciproco. E’ in quest’ottica che abbiamo deciso oggi di rivolgerci a te, a voi, affidando al nuovo consiglio diocesano le nostre speranze per il futuro, fiduciosi e fiduciose che lì troveranno terreno fertile.
Con affetto,
Francesca e Alessandro, vicepresidenti uscenti del settore giovani
Riccardo e Sara, responsabili diocesani dell’articolazione giovani
Clarissa e Francesco, responsabili diocesani dell’articolazione giovanissimi
Pietro e Angela, segretari diocesani dell’Azione Cattolica Studenti