Durante la Notte degli Ulivi, evento speciale di Quaresima rivolto ai Giovani di Azione cattolica e agli studenti universitari della Fuci, si parlerà di Etty Hillesum, un personaggio storico e di fede che merita di essere conosciuto. Qui di seguito un breve profilo.
Di Etty Hillesum si è incominciato a parlare soltanto negli anni Ottanta, a circa quarant’anni dalla sua morte, quando sono stati pubblicati i suoi scritti: il Diario e le Lettere, rivolte a famigliari o amici, scritte mentre si trovava a Wasterbork e ad Amsterdam. Nata nel 1914 in Olanda, Elly visse in diverse città europee, trascorse l’adolescenza a Deventer e si laureò in Giurisprudenza all’Università di Amsterdam. Altri suoi grandi interessi erano la letteratura russa e la psicologia di stampo junghiano. Nel 1942 lavorava come dattilografa presso una sezione del Consiglio ebraico e rinunciò all’unica possibilità di salvarsi, per stare vicino al proprio popolo. Persino nel campo di transito di Wasterbork mise in gioco la sua bontà e umanità adoperandosi come assistente sociale.
Nel 1943 Etty venne deportata insieme a tutta la sua famiglia ad Auschwitz e morì il 30 dicembre dello stesso anno, neanche all’età di trent’anni compiuti. Grazie ai suoi scritti, anche dal carattere filosofico, ha voluto essere d’aiuto a tutti coloro che hanno vissuto lo stesso “destino di massa”. È sempre stata sua intenzione far prevalere il “cuore pulsante” rispetto all’odio e all’indifferenza che il nazismo incitava, e far sentire la propria voce limpida e coraggiosa, nonostante la sofferenza indicibile personale e collettiva provata.
Francesca Bertuglia