“Riproporre la figura di Sophie Scholl – dice David Maria Sassoli – , la sua passione, il suo impegno in una prospettiva europea sottolinea bene la necessità di ribadire che l’impegno senza tempo dei giovani della Rosa Bianca per la libertà, la pace e la nonviolenza è ancora una battaglia che vale la pena spendere oggi, nel nostro tempo, rispetto al nostro mondo, nell’Europa che ha conosciuto il male della seconda guerra mondiale”
L’Europeismo di David Maria Sassoli nasce in età giovanile, precisamente negli incontri culturali e formativi con il gruppo dei giovani della Rosa Bianca presenti in Italia. In occasione della commemorazione al presidente scomparso, un gruppo di eurodeputati hanno portato una rosa bianca per tutti i presenti nell’aula del Parlamento di Strasburgo. Una memoria, non un ricordo, dei giovani della Rosa Bianca che si intreccia con la storia del Parlamento di Strasburgo e dell’Europa. Hans e la sorella Sophie Scholl, Christoph Probst, Alexander Schmorell, Willi Graf e il professor Kurt Huber: questi i nomi dei sei resistenti di Monaco che, senza usare la violenza, si opposero al nazismo con il sacrificio della propria vita. Tramite sei volantini, fatti in clandestinità, manifestarono la loro determinazione per conquistare la libertà per la Germania e per una Europa diversa, libera, federale, democratica e unita.

Nell’agosto del 2009 un gruppo di giovani dell’Azione Cattolica ambrosiana nell’Università di Monaco – dove la giovane Sophie Scholl con un coraggioso blitz lanciò i primi volantini – incontrarono Franz Josep Muller, allora presidente della Weisse Rose Stiftung di Monaco. A soli 18anni conobbe Sophie Scholl. Partecipò alla distribuzione clandestina dei volantini che, a suo rischio e pericolo, trasportava in una valigia in diverse città della Germania. Dopo il martirio dei giovani della Rosa Bianca, dagli aerei gli alleati lanciarono sopra molte città dell’Europa i testi dei loro volantini. Alcuni furono trasmessi dalle radio clandestine.

In occasione del centenario della nascita di Sophie Scholl il presidente David Maria Sassoli disse: “Riproporre la figura di Sophie, la sua passione, il suo impegno in una prospettiva europea sottolinea bene la necessità di ribadire che l’impegno senza tempo dei giovani della Rosa Bianca per la libertà, la pace e la nonviolenza è ancora una battaglia che vale la pena spendere oggi, nel nostro tempo, rispetto al nostro mondo, nell’Europa che ha conosciuto il male della seconda guerra mondiale”. La testimonianza di Giulio e Livia, i figli di David Sassoli, ci dicono che un’altra Europa c’è ed è possibile. “Ci hai insegnato – dice il figlio Giulio ai funerali – a costruire una nuova solidarietà, a sperare. Perché la speranza siamo noi, se non alziamo muri e non ci voltiamo davanti alla povertà e alle diseguaglianze”.

Nell’intervista pubblicata su Segno nel mondo (Quei giovani profetici della Rosa Bianca, Gennaio 2010, pp. 18-19) Josep Muller parla della sua esperienza in clandestinità. “Sono nato – dice Josep Muller – a Ulm vicino a Forchtenberg città natale di Sophie Scholl dove ci siamo conosciuti. La nostra era una resistenza d’avanguardia, nella nostra letteratura abbiamo Friedrich Schiller che è il poeta della libertà. I volantini venivano stampati in luoghi privati. In una casa c’era una stampatrice, ma il tutto veniva fatto con la massima segretezza”.

Nel quinto volantino “si auspica – continua Josep Muller – una Europa unita, senza alcuna dittatura, cioè democratica, dove tutti i Paesi avessero uguali diritti e con un unico parlamento. A loro modo i giovani della Rosa Bianca sono stati profetici”. Il quinto volantino è un Appello a tutti i tedeschi e si conclude con un invito che, solo oggi, appare ricco di profezia. “Solo attraverso – si legge sul volantino – un’ampia collaborazione dei popoli europei si può creare la base su cui sarà possibile una costruzione nuova. […] La Germania futura potrà unicamente essere una federazione. Solo un sano ordinamento federalista può oggi ancora riempire di nuova vita l’Europa indebolita. […] Ogni popolo, ogni individuo hanno diritto ai beni della terra! Libertà di parola, libertà di fede, difesa dei singoli cittadini dall’arbitrio dei criminali stati fondati sulla violenza: queste sono le basi della nuova Europa. Appoggiate il movimento di resistenza, diffondete i volantini!” “Oggi – termina Josep Muller – abbiamo questa realtà europea anche perché i giovani della Rosa Bianca hanno combattuto, senza violenza, la dittatura nazista. L’obiettivo di una Europa libera ha trascinato anche quello della conquista della libertà nel proprio paese”.
19 Gennaio ’22
Silvio Mengotto