Ascolteranno le testimonianze di alcune persone dall’Ucraina e dal Myanmar, due delle zone calde del pianeta in cui la guerra e le tensioni politiche e religiose sono espressione di quella «guerra mondiale a pezzi» instancabilmente denunciata da papa Francesco.
È una iniziativa dei giovani delle associazioni e dei movimenti ecclesiali della diocesi di Milano per martedì 21 febbraio all’Università degli Studi di Milano (via Festa del Perdono, 7). Tra i promotori vi sono l’Azione cattolica e la Fuci.
Alle 18.30 il ritrovo è nell’aula 422 per ascoltare le testimonianze e per uno scambio a gruppi; seguirà alle 19.30: apericena al bar (è necessario segnalare la propria presenza compilando l’apposito modulo online entro e non oltre il 17 febbraio). Alle 20.30 si pregherà per la pace.
Tra gli organizzatori dell’iniziativa c’è Francesca Rosellini, vicepresidente del Settore Giovani di Ac. «Da tempo», spiega, «ci interrogavamo come giovani sul come poter vivere un momento insieme ad altre associazioni della diocesi. La Pastorale giovanile ci è venuta incontro, contattando un rappresentante per varie associazioni giovanili e movimenti e proponendo di conoscerci e capire cosa poter costruire insieme. Ci siamo incontrati ed è stato bello mettere insieme esperienze che con sfumature diverse parlavano la stessa lingua: quella del Vangelo. Questo è stato terreno fertile per i nostri progetti».
Da lì è nata l’esigenza condivisa di riflettere innanzitutto sul tema della pace. «Il desiderio di pace è parte della nostra vita di giovani», aggiunge Francesca. «È un desiderio di pace con se stessi, nella propria vita di fede, nelle proprie relazioni e tra le nazioni. Inoltre,ci stava a cuore partire dalla conoscenza diretta tra giovani di altre associazioni e movimenti cattolici per vivere insieme un momento di fraternità. Avendo noi sperimentato il confronto e dibattito insieme, abbiamo, infine, pensato di inserire all’interno dell’incontro un momento di condivisione a gruppi per approfondire ma soprattutto mettere insieme i pensieri e le domande che emergeranno dalle testimonianze di fede».