Il tema scelto dalla Commissione lavoro per il 2022/23 è stato quello dell’identità e lavoro. Un argomento complesso che si pone a metà strada tra esperienze personali e organizzazione del lavoro, tra forme contrattuali nuove, come il lavoro ibrido, e consolidate, come il lavoro a tempo indeterminato, determinato, part-time, tra innovazione portata agli eccessi dall’Intelligenza artificiale generativa e resistenza al cambiamento.
Ma qual è il significato che il lavoro assume oggi per le persone?
Per rispondere a questa domanda la Commissione ha lanciato un teaser (quanto tempo lavori?”, “cosa rappresenta nella tua vita il lavoro?”, “il tuo ideale di lavoro in una parola”) che ha fornito spunti di riflessione per realizzare quattro focus group che sono terminati a novembre 2022. I partecipanti ai focus group hanno risposto a domande sia sulle proprie condizioni personali (“Com’è il tuo lavoro adesso? “Qual è il tuo lavoro ideale?”) e sia di valutazione generale del futuro del lavoro descritto attraverso la metafora metereologica (vedi le metafore maggiormente impiegate: https://azionecattolicamilano.it/identita-lavorativa/).
Dai focus group è emerso che, in questo periodo di grandi trasformazioni, il lavoro assume significato plurimo, ad es.:
- percorso vocazionale: favorisce l’espressione di sé, consente di sentirsi realizzati, si basa su passione e curiosità;
- fonte di benessere: genera benessere personale mediante una giusta retribuzione; contribuisce al bene comune e della società; permette di sentirsi utili;
- relazione e incontro con gli altri: permette di vivere la propria passione insieme agli altri; di collaborare e co-progettare; di aumentare la dimensione sociale.
I laboratori realizzati tra febbraio e marzo, hanno contribuito a individuare gli ostacoli al lavoro ideale e le risorse personali e collettive per superarli (gli ostacoli e le strategie sono indicate nelle colonne 2 e 3 della tabella 1 in fondo all’articolo). Si è ritenuto che le strategie individuate potessero rientrare in una ulteriore riflessione in un incontro finale con i partecipanti ai laboratori.
L’Incontro finale
L’incontro finale si è svolto in presenza, che il 9 giungo a Monza, ospiti dell’Oratorio di Triante e vi hanno partecipato una ventina di persone provenienti dal mondo delle imprese, dalla consulenza, dai sindacati e dalle attività sociali e scolastiche. L’obiettivo del seminario è stato quello di offrire una maggiore visione strategica per la realizzazione sul lavoro delle persone e dell’affermazione della loro identità anche professionale.
L’incontro ha offerto ai partecipanti l’ opportunità di confrontarsi su tematiche profonde e complesse, mettendo in luce le sfide e le possibilità che si presentano nel mondo del lavoro. Gli stessi partecipanti hanno dimostrato una grande passione per un argomento cardine della società che intercetta i bisogni individuali, quelli delle organizzazioni produttive e delle politiche pubbliche. Sono state condivise idee e strategie preziose per affrontare tali questioni in modo costruttivo, promuovendo una visione del lavoro come motore di sviluppo personale e contributo alla comunità.
Riportiamo di seguito alcuni dei principali elementi emersi:
- Sono stati esplorati gli ostacoli alla realizzazione di sé stessi e del proprio lavoro ideale, facendo leva sulle risorse individuali necessarie per testimoniare nel mondo del lavoro la volontà di essere soggetti attivi nello sviluppo degli altri e nella cura di un’etica personale. Un tema centrale che è emerso è stato quello dei tempi di vita e lavoro, al fine di affrontare le sfide legate all’equilibrio tra sfera personale e professionale.
- È stato sottolineato l’importante ruolo delle risorse collettive, dei diritti nel contesto lavorativo, ed è stato evidenziato che la partecipazione attiva è un prerequisito fondamentale, così come la capacità di attivare alleanze per il futuro delle generazioni successive.
- Sono state condivise strategie comuni a molte professioni, come la riflessione sulla motivazione personale, la comprensione del funzionamento delle imprese, la disciplina della quotidianità e l’importanza delle relazioni umane nel contesto lavorativo. È stato anche sottolineato come le comunità non siano sempre in grado di formare adeguatamente le persone per il lavoro.
- È emersa la necessità di rivedere il concetto di merito e di affrontare in modo costruttivo la gestione del conflitto, poiché il conflitto stesso può essere un motore per andare avanti insieme.
- Si è parlato del tema della casa come luogo di lavoro e dell’importanza di trovare una rinnovata passione nella propria attività lavorativa.
- Un’altra questione accennata riguarda le imprese che spesso non considerano la responsabilità sociale come una priorità. Il rispetto delle norme sulla Responsabilità sociale dell’impresa alla fine non genera valore aggiunto soprattutto in termini di creatività, anche se esiste qualche caso di restituzione alla collettività (ad esempio provando a piantare alberi) del valore generato
- Si è evidenziata poi l’importanza di comprendere la propria posizione e percezione all’interno del contesto lavorativo e di affrontare in modo costruttivo i conflitti, cercando di capirne le cause.
- È stato rilevato il ruolo della cultura aziendale come leva per il cambiamento
- È emersa anche l’importanza di affrontare i lavori difficili e faticosi, dove lo sfruttamento esiste e il rischio è reale, come ad esempio nel caso del lavoro precario e sminuzzato. Si è anche discusso del problema dei sub-appalti e delle sfide che affrontano le strutture sanitarie e gli educatori.
- Durante l’incontro è stata messa in rilievo la necessità di rimotivare le persone rispetto alla comunità e far scoprire loro il senso del lavoro, evidenziando il contributo che ognuno può dare alla comunità stessa. È stata proposta la possibilità di studiare una strategia per condizionare la cultura aziendale e si è riflettuto sul filo rosso che emerge, ossia la necessità di ripartire da una riflessione sulla motivazione e su una bassa identificazione.
- Infine, si è discusso del valore del lavoro e di cosa significhi fare un lavoro ben fatto. È stato suggerito di rinunciare a modellizzare e concentrarsi invece sul metodo che a volte pare più fecondo nell’immediato, e si è affrontato l’impatto sociale del digitale nel contesto lavorativo.
Identità e lavoro: conclusione
Il percorso di quest’anno ha beneficiato della partecipazione di circa 40 soci che con continuità e passione hanno dato il loro prezioso contributo e ai quali va il nostro ringraziamento. Gli spunti emersi dai lavori di questo percorso annuale saranno cruciali per le prossime attività della Commissione.
Scarica la tabella Le strategie individuali e collettive per superare gli ostacoli al lavoro ideale
Demetrio Macheda, componente della Commissione Lavoro