Lo scorso 31 dicembre, intervenendo al termine della celebrazione eucaristica che concludeva la marcia della pace nel duomo di Altamura, mons. Bettazzi aveva dato appuntamento a Gorizia, dove si terrà la 56^ marcia. Il vescovo emerito di Ivrea non è mai mancato a questo appuntamento, nonostante le quasi 100 primavere sulle spalle: avrebbe raggiunto il secolo di vita il 23 novembre di quest’anno.
Il prossimo 31 dicembre mons. Bettazzi sarà presente a Gorizia in una comunione nuova e non lascerà soli coloro che in questi decenni hanno camminato al suo fianco lungo i sentieri della pace.
Mons. Bettazzi, trevigiano di origine, si trasferì poi a Bologna dove nei primi anni di ordinazione fu assistente della FUCI e partecipò attivamente ai congressi e alle settimane teologiche di Camaldoli.
Fu nominato vescovo ausiliare di Bologna nel 1963, al fianco del cardinale Giacomo Lercaro, e partecipò a tre sessioni del Concilio, al termine del quale diventò vescovo di Ivrea, diocesi che guidò fino al 1999.
Bettazzi è stato punto di riferimento per l’intero movimento pacifista italiano, convinto sostenitore dell’obiezione di coscienza, al servizio militare prima e alle spese militari poi. Uomo di dialogo, secondo lo spirito del Consilio Vaticano II, non si è mai tirato indietro davanti alla necessità di far sentire la voce della chiesa in situazioni socialmente difficili. Negli anni ’90 del secolo scorso si schierò apertamente dalla parte degli operai della Lancia a Chivasso e dell’Olivetti, nella “sua” Ivrea, invitando la proprietà a non tradire il mondo del lavoro con la decisione di abbandonare l’informatica per dedicarsi alle telecomunicazioni.
Prima ancora, nel 1976, Bettazzi si rese protagonista di un evento che scosse la chiesa e la politica: scrisse all’allora segretario del Partito Comunista Enrico Berlinguer, che rispose un anno dopo, aprendo alla possibilità di un dialogo tra mondi fino ad allora inconciliabili e allora, forse anche grazie a Bettazzi, impegnati in un percorso di avvicinamento che politicamente si interruppe con l’assassinio di Aldo Moro.
Più di ogni altra cosa, però, mons. Bettazzi è stato uomo di dialogo e di pace e ha dedicato gran parte della sua vita alla testimonianza del Concilio, di cui è stato l’ultimo vescovo italiano testimone diretto.
Fabio Pizzul