Solitamente la storia recente è quella meno ricordata, come il caso di questo giovane di 24 anni. Documenti trovati presso la parrocchia e l’archivio di stato. Cesano Maderno era un comune prevalentemente cattolico e i fascisti, presenti, li temevano più dei socialisti e dei comunisti. C’era un antagonismo verso i cattolici spietato, quando potevano cercavano il contatto fisico per osteggiare il loro impegno. Torniamo alla nostra storia. Mangani Narciso, operaio presso una delle grandi fabbriche di Cesano (SNIA – ACNA), la mattina del 20 maggio 1923 è in processione come appartenente agli “Avanguardisti dell’Azione Cattolica (Giovani dell’Azione Cattolica)” e viene inaugurato lo stendardo dei Giovani di AC. Si presume che la processione sia per il mese mariano, sta’ di fatto che i fascisti cercano in tutti i modi di disturbare in modo provocatorio e palese, i cattolici presenti. Qualche spintone e qualche insulto, ma sembra tutto terminare nel migliore dei modi. La processione termina normalmente.
Nel pomeriggio, gli avanguardisti e i fascisti si rincontrano, la discussione viene ripresa in modi più accesi, qualche spintone, qualche cazzotto. I fascisti cercano di prelevare il presidente dei giovani dell’AC, che dovrebbe essere Villa Paolo, il quale subisce un colpo alla testa con il calcio di una pistola e rimane ferito. Interviene anche la gente, che vede quello che sta succedendo e cerca di entrare nella casa del fascio, in Corso Vittorio Emanuele III, ora Corso Libertà. I fascisti vedendosi in difficoltà reagiscono sparando. Restano ferite alcune persone ed in particolare un giovane, Mangani Narciso di Sinalunga (Siena) classe 1898, colpito allo stomaco. Subito si intuisce la gravità della ferita e il Narciso viene portato alla vicina farmacia per tamponare la ferita. Si dice che la farmacista non abbia voluto coprire il giovane con una coperta perché preoccupata che si sporcasse di sangue. Il Giovane viene adagiato sul nudo pavimento. Così il giovane muore tra le braccia del parroco, il quale gli amministra l’Estrema Unzione. A causa di questo fatto, vengono arrestati i fascisti e una quindicina di cattolici compreso il parroco don Ambrogio Arrigoni. Vengono incarcerati, un gruppo a Seregno e l’altro a Monza. Dopo un anno, avviene il processo ed i fascisti vengono assolti per insufficienza di prove, mentre i cattolici vengono amnistiati. Per i cattolici è una sconfitta perché non viene riconosciuta la loro innocenza. Questo episodio segna ancor di più una spaccatura tra i cattolici ed i fascisti; sta di fatto che alle elezioni del 1924, le ultime libere, i fascisti seppure al governo della città prendono pochissimi voti, mentre i cattolici fanno man bassa di adesioni.
Questo è il racconto del giovane Narciso.
Il 20 maggio 2023 alle ore 16:00, presso la tomba del martire cattolico di AC, per mano fascista, verrà ricordato nel centenario. Saranno presenti autorità civili e militari, con un invito particolare all’Azione Cattolica.