“Lazzati contemporaneo”: è il titolo della “Cattedra Lazzati”, organizzata come ogni anno dall’associazione Città dell’uomo, che si terrà lunedì 21 novembre, alle ore 18, presso la sala San Satiro, piazza Sant’Ambrogio 15 a Milano. La dodicesima edizione della Cattedra sarà introdotta da Luciano Caimi, presidente di Città dell’uomo. La lectio è affidata a Marco Ivaldo, tra i fondatori di Città dell’uomo, già ordinario di Filosofia morale nell’Università Federico II di Napoli.
La lectio del prof. Ivaldo verterà sulla visione politica di Giuseppe Lazzati. Nel volumetto del 1984, “La città dell’uomo. Costruire, da cristiani, la città dell’uomo a misura d’uomo” (Editrice Ave, nuova ed. 2019) “Lazzati offriva, in proposito, una sistemazione organica del suo pensiero. In quel testo – chiarisce il prof. Caimi – egli definiva il senso e il fine della politica, in un’ottica di modernità democratica, fedele ai principi/valori costituzionali”. Un servizio, quello politico, “teso ad attuare, con gradualità storica, un modello di società, che, rispetto ai vari profili chiamati in causa (istituzionale, socio-culturale, economico), deve favorire la promozione integrale di ogni cittadino, comprensiva di diritti e doveri, in un quadro di socialità orientata al bene comune”. Nella visione lazzatiana, l’edificazione della “città dell’uomo” implica “una complessa e articolata opera architettonica, dove tutti i cittadini, seppur con differenti responsabilità, devono sentirsi protagonisti”. Per l’ex rettore della Cattolica, già padre costituente e parlamentare, la politica “costituiva attività nobile, ancorché difficile; bisognosa, pertanto, di preparazione, studio dei problemi, moderazione, rigore, senza aver paura di dire ai cittadini la verità, anche se scomoda”.
Quale il significato del concorrere “da cristiani” a quell’opera plurale che è la politica? “Nel suddetto testo, Lazzati riprendeva, aggiornandole al contemporaneo, riflessioni svolte nell’arco di diversi decenni. Dalla responsabilità storica del cristiano, il ragionamento si allargava al rapporto Chiesa/mondo, per approdare al diniego di ogni ipotesi integristica, cioè di pretesa identificazione della ‘città dell’uomo’ con una ‘città cristiana’. Il credente ‒ osservava l’autore ‒ opera nella città di tutti, sempre più pluralistica e secolarizzata, coltivando il senso della laicità (che implica, in primis, il riconoscimento dell’autonomia delle istituzioni pubbliche), ma nel medesimo tempo recandovi, con la coerenza del comportamento, fattiva testimonianza della propria fede e dei valori ad essa intrinseci”.
Sarà possibile seguire l’evento in streaming attraverso le pagine Facebook e YouTube dell’Associazione.