Pochi giorni fa, con la lettera apostolica Antiquum ministerium, papa Francesco ha voluto istituire il ministero laicale di catechista, lasciando le Conferenze episcopali, le Diocesi, a rendere fattivo tale ministero e a pensare all’iter formativo.
Proprio “l’iter formativo” mi ha fatto pensare all’attenzione che da anni la nostra Diocesi e l’Ac hanno nei confronti delle catechiste e dei catechisti. Un percorso sempre molto articolato, presente in diverse parti del territorio della diocesi, che ha portato dalla sperimentazione di alcuni anni fa con la stesura dei nuovi testi per la catechesi dell’Iniziazione cristiana.
In particolare, i catechisti e le catechiste sono chiamati a collaborare nel periodo dell’Iniziazione cristiana, a volte anche nell’accompagnamento dei genitori nella preparazione al Battesimo. Un servizio che perdura nella vita delle persone: infatti spesso le catechiste accompagnano generazioni di bambini e bambine e sono riconosciute come figure di riferimento nelle comunità parrocchiali.
Perché allora la necessità di istituire un ministero laicale? Mi sono data questa risposta: oggi non è sufficiente la disponibilità e la buona volontà, forse questo tempo necessita di uomini e donne che possano, con continuità, nel tempo, in un determinato luogo, essere “presenza” di una Chiesa non solo di presbiteri, ma di una Chiesa che sa relazionarsi con il territorio, che è attenta alle problematiche delle famiglie, che faccia vedere un volto di Chiesa vicino, che sappia condividere le difficoltà di questo tempo e nello stesso momento accolga il richiamo del Papa “di essere sempre pronto «a rispondere a chiunque domandi ragione della speranza»” (1 Pt 3,15)
Giovanna Mizzau della Commissione catechesi dell’Ac ambrosiana
Non vediamo l’ora di scoprire tutte le ricchezze che questo ministero porterà, così come quelli di Lettorato e Accolitato. Penso che ci aiuterà anche ad uscire dalle secche della sudditanza dei laici nei confronti dei parroci, perché il ministero istituito evidenzierà l’origine vocazionale e carismatica dell’essere catechista e affiderà una missione in rapporto all’intera Chiesa locale, non solo alla propria parrocchia