Anche quest’anno l’Azione cattolica per i Ragazzi è protagonista delle prime esperienze estive a Santa Caterina Valfurva, in cui da anni la Casa Benedicta accoglie generazioni di piccoli soci. Ma cosa rende le settimane formative per bambini e ragazzi così speciali? Come mai una famiglia – più o meno vicina all’Azione cattolica ambrosiana – dovrebbe decidere di iscrivere a questi turni i propri figli? La risposta è sintetizzata in maniera chiara da Gaia Boldorini, responsabile diocesana che racconta il viaggio in montagna dell’Acr in questo 2023.
Tutti a Santa Caterina Valfurva: l’avventura di Mosè
«Le settimane estive di Santa Caterina con l’Acr sono un’esperienza intensa, intesa a puntare in alto, utile alla formazione umana e spirituale dei ragazzi. Sono messi al centro in ogni singolo momento della giornata, perché ciascuna attività è pensata appositamente per loro. E sta sempre a loro scegliere quanto sbilanciarsi, condividere con gli altri, realizzare, pensare… Ciò che interessa a noi educatori è che tutti i bambini e ragazzi imparino pian piano a rapportarsi con gli altri in modo costruttivo, e che coltivino un rapporto con Dio attraverso la preghiera, i giochi, i piccoli gesti. Tutte le attività, anzi, sono una forma implicita di preghiera, che aiuta a fare il punto sulla propria vita, ad affidare a Dio paure e aspettative, gioie e sogni, i progetti che ciascuno nutre».
I turni proposti per la vacanza in montagna dell’Acr in questo 2023 sono stati quattro: il primo, dedicato ai bambini dai 6 agli 8 anni è partito il 12 giugno, appena terminato l’anno scolastico. Il tema che ha accomunato ogni turno porta come titolo L’avventura di Mosè.
Il racconto del turno 6-8 anni
Di questo primo turno riporta Federico, giovane educatore diciassettenne: «L’esperienza sia stata assolutamente positiva e naturale. I bambini in totale erano 17, accompagnati da quattro educatori, una mamma e don Mattia. Dalle giornate trascorse insieme mi porto a casa l’essere tornato bambino anche io, dati l’entusiasmo e la gioia che tutti i piccoli trasmettevano durante ogni attività (come è stato nella serata organizzata in cui ciascuno doveva mettere in campo il proprio talento, e tutti hanno cercato di fare il proprio meglio. Mi ha molto colpito come i bambini assorbano tutto, ricercando l’esempio nei giovani e negli adulti che li accompagnano, infatti non c’è stata occasione di richiamarli all’attenzione o di far notare loro alcuni comportamenti non adeguati. È stata una settimana formativa in cui abbiamo vissuto anche noi nel mondo dei bambini, dove contano soltanto il gioco, il divertimento e lo stare insieme, lontano dai drammi che contraddistinguono invece il mondo dei grandi».
Il racconto del turno 9-11 anni
Anche Milena, educatrice durante il turno 9-11 anni, è in linea con la testimonianza di Federico. «Il turno che ha coinvolto me e altri tre educatori era composto da ben 28 bambini. Santa Caterina è sempre una festa, sia da educatrice sia da animati (io ho vissuto l’una e l’altra parte) un’esperienza da cui si porta a casa tanta felicità e tanta tenerezza, perché i bambini si mettono aprono con gli adulti, si mostrano anche responsabili durante le condivisioni e il “deserto” di meditazione, e per ciò che raccontano io provo gratitudine. La cornice delle montagne della Valfurva è incantevole, ai bambini piacciono le passeggiate in compagnia, e tra le attività preferite ci hanno riportato la “riscrittura delle Tavole della Legge” (qui ed ora, come si riscrivono regole importanti per tutti?) e la “serata dei talenti”».
Un’altra testimonianza dal turno quarta e quinta elementare di queste vacanza in montagna dell’Acr nel 2023 arriva dalla voce di Gaia: «con altri cinque educatori, abbiamo guidato un gruppo di 35 bambini. Grazie all’approfondimento su Mosè, abbiamo sperimentato insieme atteggiamenti come l’accoglienza, la scelta, la fiducia, la disponibilità e la responsabilità, e noi educatori abbiamo cercato di declinare questi aspetti in modi che i bambini potessero comprendere nelle loro vite quotidiane. La camminata al Ponte delle Vacche ci ha permesso di connetterci con il Creato, al di là delle attività formative. Durante i cinque giorni passati insieme, i ragazzi si sono conosciuti meglio e hanno sviluppato un rapporto con gli altri più approfondito. Riflettendo sul tema delle paure, ad esempio, Mosè ci è stato da guida, perché anche lui è timoroso nella sua storia, non sentendosi all’altezza della missione affidatagli da Dio… Così i bambini, divisi in stand, hanno affrontato la paura del buio, del pregiudizio, di sentirsi esclusi, cercando di capire che esiste sempre una Luce che li possa aiutare. Questo momento, secondo me, è stato molto significativo, abbiamo visto i bambini capaci di mettersi in ascolto e in dialogo. In generale, fare l’educatrice a Santa Caterina è sempre molto arricchente, perché un giovane o un adulto che si mette in relazione con i più piccoli scopre tratti di sé stesso che magari sarebbero rimasti nascosti, e si ottengono insegnamenti reciproci».
Il racconto del turno delle medie
Infine, la testimonianza di Chiara e Paolo, marito e moglie che hanno collaborato al turno medie. «Ogni volta che si sale alla Benedicta si costruisce una piccola comunità educante in cui ci si aiuta, si collabora e si impara gli uni dagli altri indipendentemente dall’età. È una settimana fatta per vivere la preghiera quotidiana con questo clima. Quest’anno il focus era la vicenda biblica di Mosè, fatta comprendere ai ragazzini grazie a giochi e riflessioni insieme. Il turno delle medie – si sa, è un’età particolare – ci ha mostrato una naturale vivacità che rende disponibili al confronto e alla discussione; a loro piace confrontarsi con gli adulti, sono attenti a cogliere i messaggi importanti che gli vengono dati, condividono le loro idee ed emozioni. Con alcuni abbiamo anche creato un piccolo coro di voci e strumentisti (flauto, violino, chitarra) per animare le diverse celebrazioni durante la settimana… A Santa Caterina si sperimenta un’intensità formativa ed educativa che non ha pari, a nostro parere. A fine viaggio il feedback è più che positivo da ambo le parti, ed è bello mantenere i contatti con i ragazzi anche in seguito».
Francesca Bertuglia
Le settimane estive a Santa Caterina sono state sponsorizzate da