Un pomeriggio intenso e coinvolgente, organizzato da Ambrosianeum, Città dell’uomo e Agire politicamente: tante domande, la pluralità dei punti di vista, l’intreccio sapiente fra la cultura dell’accademia e dei luoghi del pensiero e la vita pulsante delle aule scolastiche della città di Milano.
La missione della scuola
Ci si è interrogati sulla specificità della missione della scuola, sulle sue caratteristiche e sulle sue sfide, ascoltando le relazioni del professor Rivoltella ( docente presso l’Università di Bologna) e di Lino Prenna (coordinatore di Agire politicamente).
Il professor Rivoltella ha tratteggiato i contorni di uno stile del fare scuola, uno stile che sappia accendere una scintilla nei ragazzi, che punti a creare una comunità in classe, che abbia il coraggio di innovare e di accogliere il dissenso, stimolando sempre il confronto.
Lino Prenna ha evidenziato lo specifico della scuola, quello di educare istruendo, riassumendo in quel gerundio tutta l’azione educativa che si dispiega fra docente e allievo mediata dall’epistemologia della disciplina che viene insegnata e appresa.
La tavola rotonda
Dopo aver dato voce al pubblico, con domande e osservazione da parte di diversi insegnanti di religione e di altre discipline, ci si è messi in ascolto della complessità e della pluralità attraverso una tavola rotonda moderata dalla professoressa Roberta Osculati, che ha visto sedere allo stesso tavolo Ramona Andronache (docente di francese appartenente alla comunità ortodossa romena), Tommaso Cera (docente di religione cattolica), Daniela Di Carlo (pastora della Chiesa Valdese) e Asfa Mahmoud (presidente della Casa della cultura musulmana di via Padova a Milano). Gli ospiti hanno espresso le loro esperienze e convinzioni riguardo al rapporto fra cultura religiosa e scuola, al senso dell’ora di religione a scuola, ai possibili cambiamenti di modalità di approccio a questi temi.
Tantissimi gli stimoli, dalla riflessione sui libri di testo alla percezione della necessità di adeguare l’ora di religione alla società plurale, che richiede la conoscenza di diverse fedi, all’interrogarsi sull’educazione civica e sul senso di una disciplina di carattere facoltativo.
Gli scenari per il futuro
Diversi anche gli scenari immaginati sul futuro: lo studio delle religioni del Mediterraneo, obbligatoria per tutti, è stata una proposta suggestiva che ha suscitato un notevole interesse.
La percezione di questo pomeriggio per me come insegnante, come genitore, come cittadina e come credente, è stata quella di essermi trovata immersa in un cantiere aperto, fra architetti, ingegneri e muratori appassionati, in cerca di un progetto nuovo, appena accennato ma capace di svegliare la competenza e di entusiasmare il cuore e la volontà.