A pochi giorni dall’inizio dell’Assemblea nazionale di Ac, incontriamo i vicepresidenti per il settore adulti, Maria Malacrida e Tomaso Ajroldi che saranno parteciperanno tra i delegati ambrosiani.
Maria, Tomaso, come vi state preparando a questo importante appuntamento associativo?
Maria: «Purtroppo non abbiamo valigie da preparare, perché l’assemblea si svolgerà in modalità online…»,
Tomaso: «Ma stiamo preparando i nostri zaini virtuali che conterranno le cose belle che la nostra associazione diocesana vuole condividere a livello nazionale».
Maria: «Ci mancheranno gli incontri, gli abbracci con gli amici delle altre diocesi, ma avremo la possibilità di condividere i passi importanti fatti in questi mesi».
Raccontateci allora che cosa metterete nei vostri zaini.
Tomaso: «Io porterò i volti incontrati in questi mesi, volti di persone, di soci, di amici che vivono intensamente e con passione la vita associativa; prima di tutto i volti dei presenti all’assemblea “distribuita” di settembre; poi i volti di coloro che hanno seguito i percorsi formativi per animatori dei gruppi adulti con lo scopo di attivare attenzioni speciali verso i soci e acquisire nuove capacità per continuare a incontrarsi anche online; per finire i volti di tutti coloro che, nelle commissioni, nelle equipe e in consiglio diocesano, stanno lavorando con passione per ripensare a un’associazione che interpreti e viva questo tempo».
Maria: «Io parto da un paesino di provincia e vorrei portare all’assemblea nazionale la ricchezza di questa nostra terra, delle nostre associazioni parrocchiali che hanno attraversato questo tempo difficile, inventando con creatività modi nuovi per costruire relazioni intense tra le persone. Avere messo al centro il noi ha voluto dire uscire, guardare con attenzione il proprio territorio, curare la comunità e fare scelte di solidarietà, costruendo alleanze significative».
La XVII assemblea diocesana ci ha lasciato un documento ricco di spunti, c’è qualche aspetto che ritenete importante condividere all’Assemblea nazionale?
Maria: «Io porterei quel richiamo all’essenzialità che nel documento assembleare rimanda al valore della Regola. La nostra associazione diocesana ha maturato nei decenni riflessioni importanti su questo tema e non mancano proposte ed esperienze che aiutano i laici di Ac a vivere con metodo il loro essere “nel mondo, ma non del mondo”. Forse proprio in questo tempo dobbiamo riprendere in mano il dono associativo, rappresentato dalla Regola; dobbiamo trovare nuovi linguaggi per condividerlo e passi nuovi per vivere la una sana spiritualità laicale in tempi di cambiamenti profondi; con una marcia in più: il poter vivere tutto questo insieme, da laici associati».
Tomaso: «Prima di tutto io porterei l’invito a non lasciarsi spaventare dal carattere fluido di questo tempo. È l’esortazione a ripensare un’associazione che sia capace di confermare la propria identità e al contempo sappia leggere il tempo che viviamo per modellare la propria proposta su bisogni nuovi, attraverso linguaggi nuovi – che parlino alla vita e alla quotidianità – e con modalità capaci di attrarre e sorprendere le persone. Inoltre, il documento ribadisce il carattere intergenerazionale della nostra Associazione, su questo mi sembra che la famiglia sia uno snodo ancora da esplorare e una realtà su cui puntare nel progettare percorsi e iniziative che comprendano nonni, genitori e figli».
E che cosa potrete condividere dei passi compiuti quest’anno come settore adulti?
Tomaso: «Quest’anno abbiamo messo e stiamo mettendo al centro l’attenzione verso i gruppi Adulti, in particolare attraverso due passaggi: le relazioni e le nuove modalità per essere gruppo. In un anno così complicato mantenere relazioni continuative e significative tra i soci e, in particolare con quelli più anziani, è stato uno degli obiettivi più sfidanti nelle nostre associazioni territoriali: sono nate tante belle modalità e iniziative che dicono di un’associazione capace di prendersi cura di tutti. Contemporaneamente alcuni interventi formativi hanno permesso di ripensare le modalità di incontro dei nostri gruppi, introducendo strumenti e soprattutto modalità per coinvolgere tutti negli incontri online o misti online e in presenza».
Maria: «Io vorrei condividere la ricchezza della riflessione iniziata all’interno della nostra associazione diocesana, nel tentativo di immaginare il futuro dell’Azione cattolica, a partire da un’attenta lettura del presente. L’obiettivo è avviare un ripensamento associativo, recuperando i nostri punti fermi, dentro il cambiamento che stiamo attraversando. È un percorso affascinante che ci sta portando a riflettere su come essere e fare Azione cattolica, per restare un’associazione dinamica, bella e attraente ed è un cammino in cui tutti gli adulti di Ac dovranno sentirsi coinvolti».