Ora et labora – La vita spirituale alla prova dell’oggi
Questo il titolo del weekend di approfondimento teologico vissuto al Centro Pastorale Ambrosiano di Seveso il 7 e 8 gennaio. Circa 70 persone vi hanno preso parte, soci di AC e non, con il desiderio di capire come coltivare una vita di preghiera da laiche e laici oggi nel mondo. Sì, perché percepiamo una sorta di frattura tra fede e vita, una fatica ad innervare di spiritualità la nostra quotidianità, una tendenza a vivere la preghiera come un’attività da compiere più che una dimensione della vita stessa ed ereditiamo dalla tradizione forme di preghiera che non sembrano più capaci di parlare né a noi né a coloro che vorremmo invitare nell’esperienza ecclesiale.
La teologa Lucia Vantini
Con l’aiuto della teologa Lucia Vantini abbiamo intuito quali caratteristiche potrebbe avere una spiritualità adatta ai tempi odierni: una mistica capace di scorgere il corpo di Gesù nelle piaghe dell’umanità, una speranza capace di riconoscere nelle sofferenze anche il germe della vita che rinasce, una fraternità che non sopporti più le relazioni distorte, una libertà che ci permetta di lasciarci contaminare dall’incontro con chi è diverso, un contatto con lo Spirito che ci abiliti al discernimento.
Il biblista Ludwig Monti
Con il biblista Ludwig Monti siamo andati a scoprire i tratti della spiritualità di Gesù, per capire i riferimenti che possano rendere anche la nostra una vita nello Spirito, com’è stato per il Signore: la costante vigilanza sugli idoli che vogliono prendere il posto di Dio nel nostro cuore, l’umiltà di spogliarci per entrare in dialogo con chi la pensa diversamente da noi, l’onestà di mettere al centro il Regno di Dio anziché noi stessi, la responsabilità di essere presenti per gli altri, la sapiente articolazione tra la nostra preghiera individuale e quella comunitaria e la certezza che l’obbiettivo di tutto ciò è l’amore.
I momenti di confronto
Questo lavoro di scavo non l’hanno compiuto solo gli esperti, ma tutti i partecipanti, attraverso momenti di confronto a piccoli gruppi e di interazione con i teologi, perché ognuno di noi in virtù del Battesimo è reso partecipe della vita nello Spirito e quindi è in grado di fiutarne le tracce e discernere istintivamente ciò che ci avvicina da ciò che ci allontana dal Signore, anche se magari non abbiamo quello studio teologico che ci offre il linguaggio per esprimerci.
Tocca a noi..
Tocca a noi laiche e a noi laici vivere la nostra epoca e capire come essere cristiani oggi, come pregare, come ricevere la tradizione dalle generazioni che ci hanno preceduto e come tradurla per renderla fruibile anche per noi e come consegnarla alle nuove generazioni. In ogni epoca lo Spirito ha saputo suscitare spiritualità adatte al proprio tempo. Così è successo per esempio quando nacque l’Azione Cattolica. Oggi essa cambia, perché è l’epoca che è cambiata. A noi il compito di riconoscere come essere AC oggi, sperimentando e osando, con la libertà di chi sa che non si tratta di restaurare il passato, ma di interpretare il presente e di seminare il futuro.
Matteo De Matteis
Gruppo Teologico dell’AC