«Testimoniare la gioia del Vangelo nella vita di ogni giorno: è questa, in sintesi, la proposta dell’Azione Cattolica». Con queste parole l’associazione torna a presentarsi alla comunità diocesana attraverso una brochure (disponibile in Centro diocesano in migliaia di copie) e mediante gli strumenti digitali. Una scelta, questa, che il Consiglio diocesano ha intrapreso con l’intento di condividere il “volto” dell’AC con le linee che stanno progressivamente emergendo dal percorso “Essere e fare AC nel tempo nuovo”. L’Azione Cattolica Ambrosiana ha infatti avviato una riflessione sul profilo associativo e sulla comunità-Chiesa nel tempo nuovo: se la storia cambia, se l’umanità è in cammino – ci siamo detti tante volte – anche l’annuncio cristiano deve saper stare al passo coi tempi.
Pregare, pensare, appassionarsi
Tre verbi ci accompagnano: pregare, pensare, appassionarsi. Perché il credente prega, lasciandosi abbracciare dal Signore; pensa, e dialoga, per costruire la “città” delle donne e degli uomini di oggi; si appassiona, perché la vita ci chiama in causa, ci interroga, e chiede di spalancare il cuore e di rimboccarci le maniche.
Pregare
La preghiera è il nome che diamo alla relazione con Dio. È il gemito del nostro cuore, cui si unisce quello dello Spirito di Dio. Il Vangelo di Luca ci ricorda che la domanda sulla preghiera è nata da una contemplazione: «Gesù si trovava in un luogo a pregare; quando ebbe finito, uno dei suoi discepoli gli disse: “Signore, insegnaci a pregare”» (Lc 11, 1). È, dunque, la preghiera di Gesù, il suo rapporto con il Padre nello Spirito a colpire l’attenzione dei discepoli e a dare nome al desiderio profondo dei loro cuori: essere in relazione con Dio. L’amore di Dio ci cerca e ci raggiunge e ci accompagna, sempre.
Pensare
Pensare è uno dei modi di essere donne e uomini di oggi e di abitare il mondo. È la bella avventura che ci è capitata da quando siamo nati. Crescendo abbiamo imparato che dare un nome alle cose è il modo più importante per capire noi stessi e gli altri, per offrire il nostro contributo all’edificazione del mondo. Pensare non è un tratto virtuoso da vivere in solitaria: per questo motivo la parola, il dialogo diventano la via al pensiero. Pensare significa mantenersi umani. Pensare (conoscere e formarsi per pensare…) aiuta a progettare e costruire la comunità umana.
Appassionarsi
Non da ultimo: appassionarsi. Si dice che questo è solo tempo di passioni tristi e di piccolo cabotaggio, ma la chiave per riprendersi la vita è tornare ad appassionarsi. Il Vangelo ci suscita dentro la passione: «La gioia del Vangelo riempie il cuore e la vita intera di coloro che si incontrano con Gesù (papa Francesco, Evangelii gaudium, 1). Illuminati dalla forza dello Spirito nel giorno di Pentecoste, i credenti hanno spalancato le porte del Cenacolo e si sono riversati sulle piazze del mondo. Non hanno edificato circoli chiusi, ma la Chiesa di Gesù, fondata sulle Beatitudini…
Ecco, questi tre verbi costituiscono una prima sintesi del cammino che stiamo percorrendo. Ci accompagneranno nei prossimi mesi, fino all’Assemblea diocesana del 2024. Vorrebbero delineare uno stile di Chiesa e di presenza cristiana nella vita di ogni giorno, che parte dalla spiritualità e dal rapporto con il Signore plasmando il nostro essere, il nostro agire.
L’8 dicembre, Giornata dell’Adesione, diventi un’occasione (da estendere nella quotidianità) per andare incontro ai ragazzi, ai giovani agli adulti delle nostre comunità; a chi crede diversamente o a chi non crede; a chi la parrocchia non la frequenta più; a coloro che accostiamo in famiglia, nel lavoro, nella società, portando il “dono” dell’associazione. Dono prezioso che, in quanto tale, vogliamo condividere con coloro che il Signore pone sul nostro sentiero.