Samuele Codega, nostro presidente parrocchiale di A.C. per quattro mandati, è tornato alla Casa del Padre l’8 Aprile e la sua comunità desidera ricordare la sua vita e la sua testimonianza.
Samuele Codega è nato il 14 febbraio 1942, nel pieno della Seconda Guerra Mondiale. Sin da giovane ha convissuto con importanti problemi polmonari che lo limitavano nella vita quotidiana, avendo sempre un particolare riguardo ad evitare sforzi fisici, nonostante la sua passione per la montagna. In età adulta ha combattuto e sconfitto un tumore, ed è stato preservato dal Covid, ma le varie patologie sopravvenute nel corso degli anni hanno messo a dura prova un fisico già debole, portandolo a vivere la sua ultima Quaresima in ospedale, finchè è salito al cielo l’8 aprile 2021, nell’Ottava di Pasqua.
Samuele si è sempre contraddistinto per la sua proverbiale serenità e per la sua attenzione alle tradizioni. Avendo vissuto il Concilio Vaticano II si è sempre impegnato con fervore nel servizio alla comunità parrocchiale: come sacrestano, come animatore del gruppo liturgico affiancando il Parroco, prestando attenzione alla gestione della Buona Stampa e alla diffusione del quotidiano Avvenire. Quando l’assistente parrocchiale non ha più potuto garantire la formazione al gruppo adulti di Azione Cattolica, Samuele si è impegnato per garantire questo importante aspetto della vita associativa, richiamando spesso testi conciliari e sottolineando la laicità dell’associazione, nonostante non fosse dotato di particolare loquacità. Nel suo impegno come Presidente associativo non è mai mancato alle assemblee diocesane e agli incontri di formazione, anche se per andare a Milano bisognava partire all’alba. In occasione della ricorrenza del 70° di fondazione dell’A.C., nel 1992, ha riscritto la storia dei vari rami associativi (giovani, uomini e gioventù femminile); ricordava sempre agli associati di prepararsi al centenario associativo.
Tutto questo servizio è stato vissuto da Samuele con una grande fede che gli donava tanta serenità, nonostante la sofferenza fisica, che non l’ha mai abbandonato.
Nell’Ottava di Pasqua con lo Spirito del Risorto ha lasciato la sua cara moglie Piera, socia da 52 anni, tre figli e tre nipoti.