A un anno dalla morte, un profilo del giornalista e politico e un approfondimento sugli anni di presidenza dell’Europarlamento in un libro di Gianni Borsa, che sarà presentato il 24 gennaio a Legnano e il 21 febbraio a Milano.
Un’Europa che innova, che protegge, che sia «faro grazie al suo modello democratico». È il “sogno europeo” che David Sassoli (1956-2022) consegna a leader politici e cittadini del vecchio continente nel suo ultimo discorso, pronunciato a Bruxelles il 16 dicembre 2021. Di lì a meno di un mese il presidente del Parlamento Ue avrebbe terminato il suo cammino terreno, lasciando una ricca eredità culturale, professionale e politica, ora raccolta nel volume David Sassoli, la forza di un sogno. Uomo, giornalista, cittadino d’Europa (In Dialogo, 192 pagine, 16 euro). Il libro è firmato da Gianni Borsa, corrispondente da Bruxelles per l’agenzia Sir, che, per ragioni di lavoro, ha frequentato Sassoli nel periodo del suo mandato da eurodeputato e nella fase della sua presidenza del Parlamento.
Il volume sarà presentato il 24 gennaio a Legnano, alle 21, presso la Sala Leone da Perego (via Gilardelli). Alla serata – organizzata da Itl Libri e Azione Cattolica ambrosiana, patrocinata dal Comune di Legnano e dal Parlamento europeo – interveranno l’autore e Guido Formigoni, docente di Storia contemporanea, pro rettore dell’Università Iulm Milano; conduce la giornalista Annamaria Braccini.
Seguirà una successiva presentazione il 21 febbraio alla Fondazione Ambrosianeum a Milano.
Un’Europa aperta al mondo
Sassoli aveva un chiaro convincimento: l’Ue doveva rimanere un “cantiere”, una organizzazione sovranazionale capace di adeguarsi ai tempi per affrontare le nuove sfide continuamente proposte dalla storia (innovazione); una “casa comune” che si attrezza per rispondere ai bisogni concreti e alle reali esigenze dei cittadini, delle famiglie, della società civile, delle imprese e del mondo del lavoro (protezione). Non da ultimo, una istituzione aperta al mondo, attore sulla scena mondiale, che fonda la sua forza e la sua credibilità sulla democrazia, la tutela dei diritti umani, la cooperazione economica volta allo sviluppo, la promozione del dialogo tra le nazioni (appunto l’Europa faro di democrazia).
Per un’Unione più forte
Nei suoi 12 anni da europarlamentare e nei due anni e mezzo alla guida dell’istituzione con sede a Strasburgo Sassoli non ha mai smesso – come documenta il libro di Borsa – di invocare e promuovere le riforme necessarie per rafforzare l’Unione europea; di coltivare e condividere il progetto di un’Europa più giusta, attenta a chi è maggiormente nel bisogno, in grado di affrontare ogni nuovo fronte che si spalanca dinanzi a noi. In questo senso occorre ricordare che la presidenza Sassoli si apre a metà 2019 ed è dunque profondamente segnata dalla pandemia e dalle sue ricadute sanitarie, sociali, economiche, occupazionali, da affrontare sia all’interno dei Ventisette, sia su scala globale.
Non una biografia
L’autore chiarisce che «non si tratta di una biografia di David Sassoli. Per quella occorrerà attendere l’approfondita ricerca degli storici, avendo anche accesso all’archivio e alle carte personali del giornalista e politico. Ma sarà necessario lasciar trascorrere il giusto tempo». Viene invece proposto un sintetico profilo biografico, per poi concentrarsi sugli anni in cui Sassoli ha ricoperto la carica più alta al Parlamento europeo. Borsa ritiene infatti che nella fase alla guida dell’Euroassemblea si riscontra «il punto più alto del pensiero e dell’attività di David Sassoli. Un periodo in cui ha portato, con limpida coerenza, il suo bagaglio di vita familiare e professionale, il suo patrimonio spirituale e culturale, nel ruolo di presidente, e con essi ha innervato le relazioni interpersonali, le scelte politiche, i discorsi pubblici. Confermando così gli elementi portanti di un’esistenza vissuta in pienezza».
La vita e il pensiero
Il libro comprende infatti una nota biografica con la quale si individuano gli elementi cardine del pensiero politico di Sassoli, nel solco del cattolicesimo democratico, ricorrendo spesso a citazioni dirette. Seguono alcuni discorsi, pronunciati in varie occasioni, tra i molti tenuti negli anni da presidente. Quindi qualche esempio di suoi articoli (Sassoli di professione era giornalista, volto noto del Tg1) e due interviste con il deputato europeo realizzate dallo stesso Borsa. Seguono le testimonianze di quattro persone – Pio Cerocchi, Laura Rozza, Lorenzo Mannelli e Michele Nicoletti – vicine e amiche di Sassoli. Infine l’omelia funebre pronunciata dal cardinale Matteo Zuppi e la commemorazione tenuta da Enrico Letta al Parlamento di Strasburgo.
Le sue parole
Dal discorso del presidente Sassoli in occasione della Giornata dell’Europa (Bruxelles, 9 maggio 2020)
«L’Unione europea ha 70 anni e ha vissuto già momenti difficili. E lo sono stati anche gli ultimi anni, con la dirompente crisi economica del 2008, dalla quale siamo usciti con grande difficoltà; con la Brexit che ha portato al recesso di uno Stato membro; con l’attuale pandemia che sta mettendo in ginocchio l’economia dei singoli Stati e dell’Europa nel suo insieme. La crisi attuale è forse la più profonda che ci troviamo ad affrontare perché riguarda tutti, nessuno escluso, e dimostra ancora di più quanto ormai siamo dipendenti gli uni dagli altri. Siamo il più grande mercato mondiale, abbiamo economie profondamente interconnesse tra loro e i problemi di un Paese si riflettono su tutti gli altri. Questa crisi ci sta insegnando che solo insieme si può ripartire. Il Covid ha messo a nudo le certezze di chi pensava che poteva farcela da solo. Questa prova ha infranto questa prospettiva. L’unica cosa che potrà salvarci e permettere di risollevare le nostre economie e proteggere i nostri cittadini è nella consapevolezza che dobbiamo camminare insieme, più spediti rispetto al passato».