“Maria Dutto è stata una donna milanese, per nascita, per vita e per mentalità. Ma lo è stata anche per temperamento, lontanissima da preconcetti e fanatismi, in quanto tutta concentrata sulle cose da progettare e da portare a termine, nello stile del più nobile pragmatismo lombardo”. Così Giorgio Vecchio, storico contemporaneista, definisce Maria Dutto (1929-2020), dal 1976 al 1983 presidente diocesana dell’Azione cattolica ambrosiana. Vecchio è autore del volume Maria Dutto, una storia al femminile. Donna, cattolica, milanese. Scritti, interviste e testimonianze (Ed. In dialogo).
Il volume – che sarà presentato pubblicamente in una prossima data – accompagnerà l’AcFest! Al Sacro Monte di Varese sabato 27 maggio, dove sarà disponibile per l’acquisto.
“Una donna carismatica, intelligente, fedele e pronta al dialogo: questo è il ritratto di Maria Dutto – osserva ancora Giorgio Vecchio, socio della nostra Ac – che emerge dall’attenta ricostruzione delle tappe della sua vita e dalle numerose testimonianze di chi l’ha conosciuta”. Tra le pagine di questo volume “la osserviamo muovere i primi passi nella Gioventù Femminile di Armida Barelli, poi nell’Università Cattolica del Sacro Cuore, nel Gruppo Promozione Donna, fino ad arrivare alla presidenza dell’Azione Cattolica e al lavoro nell’Opera Impiegate. Con l’entusiasmo e l’empatia che l’hanno sempre contraddistinta, Maria Dutto ha lasciato sull’universo cattolico un’impronta femminile che non potrà essere facilmente dimenticata”.
“Maria è stata una cristiana milanese nel solco di Alessandro Manzoni, di Giuseppe Lazzati e di Armida Barelli: con una spiritualità solidissima, ma mai esibita o usata come clava per contrapporsi agli altri. La fiducia nell’intervento della Provvidenza – ancora Manzoni! – non l’ha mai abbandonata. Così come il suo radicamento in una Chiesa, cattolica e universale sì, ma dai tratti inconfondibilmente ambrosiani”.