Il titolo scelto per il Mese della Pace di quest’anno, secondo lo stile che contraddistingue questa proposta, non costituisce solo uno slogan che accompagna i nostri percorsi per un tratto di strada, ma il desiderio profondo e un deciso impegno che ragazzi, giovani e adulti di Ac nel proprio percorso di laici impegnati dentro le comunità che abitano.
La pace in testa
Mettere la pace in testa significa ribadire il primato della pace. Siamo chiamati a mettere la pace al primo posto, in cima a tutto. Come ha ricordato il card. Zuppi, aprendo i lavori della 78° Assemblea Generale Straordinaria della Cei lo scorso novembre, la pace ha il primato nei nostri pensieri e nelle nostre azioni. Non è solo l’urgenza del momento a imporci tale primato, ma la natura stessa della Chiesa.
Siamo il popolo a cui Gesù affida la pace (“Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo” Gv, 14,27). Per questo avere la pace in testa significa pensare incessantemente ad essa, pregare senza sosta, offrire per essa il nostro digiuno e la nostra penitenza, insomma spendersi per essa con dedizione totale, come ci ha invitato a fare papa Francesco il 27 ottobre 2023 indicendo la Giornata mondiale di preghiera e digiuno per la pace.
Troppo spesso il termine “pace” viene svuotato del suo significato biblico, riducendosi alla sfera del benessere individuale o del quieto vivere: con la pace in testa desideriamo vivere a pieno e comunicare il Vangelo della pace, lasciarci interpellare dai segni che caratterizzano il nostro tempo, che troppo spesso pare inghiottito dal buio dell’odio, per cogliere l’anelito di luce dell’umanità e pensare, a partire da tutto questo, la formazione alla vita e alla fede.
Anche quest’anno sollecitati da diversi soci e dagli eventi che nel mondo si susseguono chiedendoci un surplus di preghiera, abbiamo pensato come zona IV di riproporre una preghiera continua nel mese di gennaio.
La preghiera
Vi proponiamo di partecipare a questa iniziativa che coinvolge tutti i gruppi della Zona 4, dai gruppi ACR agli adulti, cosicché siamo tutti uniti per davvero, piccoli e grandi, nella preghiera: ciascuno può scegliere se recitarla alla sera prima o dopo cena o in un altro momento della giornata, quando ci siano 10 minuti di tranquillità.
Ove possibile ci si può organizzare anche in gruppetti sia on-line che in Chiesa.
La preghiera ci unisce a Gesù e ci permette di essere uniti fra noi a distanza!