A qualcuno potrà apparire persino poco opportuno che per presentare la figura di una donna che la Chiesa sta beatificando si ricorra ai fumetti, anche se nella nobile e più attuale versione della graphic novel. Eppure se esiste come esiste la necessità di far conoscere la vita esemplare e per tanti versi affascinante di Armida Barelli (1882-1952) anche il fumetto può tornare utile. Ed è così che in questi giorni compare nelle librerie, edito da Franco Cosimo Panini Editore, la graphic novel “Armida Barelli. Nulla sarebbe stato possibile senza di lei”, sceneggiata e illustrata da Pia Valentinis e Giancarlo Ascari.
Il libro nasce da un’iniziativa dell’Istituto Giuseppe Toniolo con l’Università Cattolica del Sacro Cuore, di cui è ente fondatore, in occasione del centenario di fondazione dell’Istituto e dell’Università, un progetto impegnativo che ha richiesto un’approfondita ricostruzione storica, a cura di Aldo Carera ed Ernesto Preziosi, sia per la realizzazione del libro e della mostra itinerante che sarà inaugurata a ottobre.
Armida Barelli è senz’altro una donna che merita di essere annoverata tra le figure femminili del ‘900 italiano.
Il suo impegno si è espresso con originalità e con scelte coraggiose in molteplici opere: dall’associazionismo femminile alla formazione e alla maturazione del laicato, dal contributo alla fondazione e alla vita dell’Ateneo dei cattolici italiani ad un decisivo impegno civico nella prima stagione del ritorno alla democrazia.
Nasce a Milano il 1° dicembre 1882 da Napoleone e Savina Candiani, secondogenita di sei figli. Dal 1895 al 1899 frequenta un prestigioso collegio svizzero, a Menzingen, dove completa la sua formazione con lo studio delle lingue. Nel collegio, retto da suore francescane, inizia il suo itinerario spirituale, apprendendo la devozione al Sacro Cuore e la spiritualità francescana che avrebbe approfondito negli anni seguenti.
Decisivo è l’incontro, nel 1910, con padre Agostino Gemelli con il quale inizia a collaborare nell’attività editoriale con traduzioni per la “Rivista di filosofia neoscolastica”, fondata dal francescano nell’anno precedente. Entra poi in contatto con l’ambiente del Movimento cattolico, conosce Giuseppe Toniolo e partecipa agli sviluppi delle attività promosse da Gemelli: quelle rivolte all’assistenza, come l’Opera impiegate (1912) e quelle culturali, come la rivista «Vita e Pensiero» (1914) e l’omonima casa editrice (1918), di cui sarà la prima amministratrice. Sarà anche cassiera e molto di più nell’Università Cattolica del Sacro Cuore che nasce nel 1921 anche grazie alla sua opera.
Fondamentale, benché poco conosciuto, è il suo contributo all’emancipazione femminile.
Con la fondazione della GF (Gioventù femminile di Azione cattolica), organizzando le giovani donne, offrendo loro una formazione umana e cristiana, dà loro una dignità nuova e una soggettività inedita. In tal modo le dispose ad un protagonismo in grado di confrontarsi con “il secolo delle masse”. La sua è una strada originale di valorizzazione del “genio femminile”. Mobilita infatti migliaia di giovani donne senza seguire le orme del femminismo “laico”, allora in via di diffusione, fa loro acquisire, radicate in una spiritualità eucaristica, la dignità battesimale e una sostanziale libertà con il riconoscimento di pari dignità con l’uomo. Un’opera che avrà un effetto indubbio sul processo di emancipazione femminile nella Chiesa e nella società.
Con il linguaggio immediato delle immagini e i brevi testi la graphic novel da conto della straordinaria esistenza di una delle donne più significative del ‘900 italiano.