«Essere grati, essere semplici, essere numerosi ed essere incisivi». È la consegna dell’arcivescovo Mario Delpini intervenuto il 13 marzo all’Assemblea ragionale lombarda dell’Azione cattolica. Nell’assemblea è stata eletta la nuova delegazione regionale che sarà guidata da Silvia Landra, fino allo scorso autunno presidente diocesana di Milano, che prende il testimone da Valentina Soncini che ha coordinato l’Ac regionale negli ultimi due trienni. In delegazione entrano anche altri due ambrosiani: Paolo Airoldi, per l’Acr e Chiara Grossi per gli Adulti, pure loro già membri della presidenza diocesana che ha cessato il suo mandato lo scorso autunno.
Parlando all’assemblea riunita in videoconferenza, Delpini ha affidato quattro obiettivi: «Essere grati, essere semplici, essere numerosi ed essere incisivi». La gratitudine, ha spiegato il presule, «è un esercizio spirituale, in modo di vivere il rapporto con chi è più grande di età e ci ha preceduto». L’invito alla semplicità, ha aggiunto, significa «fare in modo che gli aspetti procedurali e organizzativi non siano così complicati e gravosi da assorbire troppo tempo». Nella dinamica interna di un’associazione, «il rischio è chiamare processi quelle che sono le procedure». L’essere numerosi, ha ammesso Delpini, è il più provocatorio dei quattro obiettivi perché l’Ac, come molte altre associazioni, registra un calo numerico delle adesioni. Si tratta quindi di «domandarsi come promuovere l’associazione» affinché più persone trovino nell’Azione cattolica «un modo per vivere la loro vocazione di laici, capaci di collaborare con la missione della Chiesa, nel mondo dove vivono e nelle realtà ecclesiali». Infine, domandarsi «in che modo l’associazione può incidere nella realtà» sviluppando due strade: «la prima è la cura sempre maggiore nella formazione di cristiani adulti; la seconda strada, più legata all’imprevedibile grazia di Dio, è far emergere delle personalità che siano capaci di prendere la parola, di dire una parola autorevole», sul modello di Armida Barelli (1882-1952), la fondatrice dell’Università cattolica e della Gioventù femminile di Azione cattolica che sarà presto beata. Una donna, ha detto Delpini, «che ha mosso l’Italia». Infine, l’arcivescovo di Milano ha lodato l’impegno dell’Ac nella recente fondazione e nell’animazione della Cral, la Consulta regionale delle associazioni laicali, che raccoglie 27 realtà ecclesiali.
Luisa Alfarano, vicepresidente dell’Azione cattolica italiana, a nome della presidenza nazionale ha espresso la propria gioia per la recente notizia della beatificazione di Armida Barelli e ha incoraggiato le associazioni lombarde per la difficile situazione che i gruppi stanno affrontando nella pandemia. «Tra le nuove sfide», ha detto Alfarano, «dobbiamo interrogarci se davvero vogliamo che tutto torni come prima o se questa dura esperienza della pandemia ci può aiutare ad essere come Chiesa e associazione più radicati nel presente».
La delegata regionale unitaria uscente, Valentina Soncini, ha sottolineato lo stile di “sinodalità” con cui la delegazione regionale ha lavorato negli ultimi anni e ha proposto una commossa lettura spirituale dell’ultimo doloroso anno in cui tanti soci e responsabili hanno vissuto lutti e sofferenze. «Il tempo che stiamo attraversando chiede pazienza e coraggio», ha detto Soncini rivolgendosi in particolare ai nuovi giovani responsabili. «Le attività sono abbastanza ferme, non c’è molto da “fare”. Ma c’è molto da pregare, da riflettere, da farsi prossimi ai sofferenti e fratelli di tutti».
Quindi, è stato posto ai voti il documento programmatico per l’attività regionale dell’Ac nel prossimo triennio. «Siamo la Regione che si è sempre sentita la grande responsabilità e qualche volta il vanto di essere un motore organizzativo ed economico per il Paese, in tanti campi», si legge nel documento. «Oggi siamo la Regione più colpita e fragile, più disorientata e ferita. Non di rado il passaggio brusco da una condizione ad un’altra genera effetti più scioccanti che non la costante attitudine a vivere in una situazione di fatica». L’associazione si propone quindi di assumere «senza indugi l’impegno di attraversare le fragilità e le paure che tutti stiamo provando – e in Lombardia con un’intensità particolare – pronti a non farne un alibi per demordere, procedendo laboriosi e creativi come ci piace essere, con i doni che il Dio della storia ha consegnato alle nostre terre». […] «Ci candidiamo nella nostra Regione ad essere una trama di relazioni affidabili, a combattere la depressione sociale con la consapevolezza che restituendo intensità al presente si costruisce futuro».
La Delegazione regionale è formata da incaricati tutti al loro primo mandato. È giovane e con una notevole presenza femminile. Risulta così composta:
Delegata regionale unitaria
Silvia Landra, 52 anni, diocesi di Milano
Segretario regionale
Giuliana Sberna, diocesi di Brescia
Delegati regionali Azione cattolica dei ragazzi (Acr)
Paolo Airoldi, 31 anni, diocesi di Milano
Melania Fava, 28 anni, diocesi di Cremona
Delegati regionali Movimento studenti di Azione cattolica (Msac)
Giovanni Boriotti, 21 anni, diocesi di Pavia
Teresa Marocchi, 22 anni, diocesi di Mantova
Delegati regionali settore Giovani
Matteo Arighi, 22 anni, diocesi di Como
Giulia Ghidotti, 28 anni, diocesi di Cremona
Delegate regionali settore Adulti
Fulvia Digoncelli, diocesi di Como
Chiara Grossi, diocesi di Milano
Candidati della Lombardia al Consiglio nazionale dell’Azione cattolica italiana
Marta Zambon, 28 anni, educatrice, diocesi di Milano, Acr
Alice Bianchi, 27 anni, studentessa di Teologia, diocesi di Brescia, settore Giovani
Paola Panzani, 58 anni, insegnante di scuola primaria, diocesi di Milano, settore Adulti
Il nuovo Consiglio nazionale sarà eletto alla XVII Assemblea nazionale in programma dal 25 aprile al 2 maggio 2021 in videoconferenza.
Conosco molto bene tutta la Siria, per avervi insegnato Motoristica in tutte le città ed in molti villaggi, con quattro missioni di un mese ciascuna. Questo Paese è tutto un museo archeologico all’aperto e, prima di questo disastro che l’ha colpito, vi operavano oltre 100 missioni archeologiche. Tutti conosciamo la sua storia ultra millenaria. A Damasco fu redatto il Corano attuale e definitivo, esposto al Museo Nazionale e la Moschea degli Ommayyadi custodisce il cenotafio con il corpo di San Giovanni Battista. Nel villaggio di grotte di Mahalula si parla la lingua Aramaica di Gesù e si venera Santa Tecla, la prima santa della cristianità. Da Aleppo è dimostrato che passò il Profeta Abramo, proveniente da UR di Caldea e guidato da Dio alla Terra Promessa. Quando vedo in TV le montagne di macerie in molte vie di Aleppo che conosco, mi sento stringere il cuore. Pensiamo poi alle macerie “spirituali e familiari” lasciate dalla guerra e dall’ISIS in 10 anni e chiediamoci perché questa carneficina non viene fermata.