È stata una 2 giorni teologica sul tema dell”era dell’algoritmo davvero intensa e ricca di spunti di riflessione, non tutti potrò riportarli qui, ma con piacere ne condivido alcuni. Don Luca Peyron, direttore dell’ufficio per l’apostolato digitale della diocesi di Torino, cappellano universitario, parroco e persino astrofilo, si presenta con uno stile comunicativo semplice, asciutto, chiaro.
L’era dell’algoritmo. Domande e risposte
Don Luca ci immerge da subito nel cuore del tema, ponendo domande scomode: le emergenti tecnologie digitali sono uno strumento umano? Sono uno strumento neutro, come lo erano gli utensili nel corso dell’evoluzione dell’umanità?
No, le risposte sono negative: la tecnologia digitale, che sostiene l’intelligenza artificiale ed i sofisticati sistemi informatici dialoganti e generativi, non è più uno strumento neutro, ma è una potenza in grado di modificare l’Umano nella sua natura più intima, intervenendo sul modo con cui l’essere umano pensa, riflette, si pone domande e sceglie.
È vero, siamo un po’ disorientati, ma Don Luca ci offre, dopo il confronto per gruppi nel pomeriggio, alcune possibili chiavi interpretative. Dobbiamo pensare, e lo facciamo assieme.
A cosa è chiamato l’essere umano?
Per paradossale che possa sembrare, in un’era in cui l’automazione pervasiva delle attività comprende anche il pensiero, l’essere umano è chiamato a dare senso alle sue scelte, a considerare la tecnologia secondo queste 3 chiavi interpretative:
- la tecnologia deve essere escatologicamente orientata, deve avere non solo un fine etico nell’oggi, ma soprattutto un fine salvifico nel futuro
- la tecnologia deve mantenere un dualismo dinamico tra reale e virtuale, è l’essere umano stesso il protagonista di questo equilibrio
- la tecnologia è una potenza favorevole quando è ben spesa per migliorare l’umanità
I rischi della tecnologia
Secondo Don Luca, dobbiamo prestare attenzione ad alcuni rischi con cui la tecnologia nell’era dell’algoritmo ci seduce:
- il Recentismo, secondo cui tutto ciò che è nuovo è bello
- il Profetismo macchinico, secondo cui mi sento costretto, soverchiato dalla tecnologia, e dunque abdico alla mia capacità di interpretazione critica, ragionata
- il Neutralismo digitale, secondo cui la tecnologia digitale è neutra come tutte le tecnologie che l’uomo ha sviluppato nella sua storia.
Allora, dobbiamo farci profeti, scorgendo semi di senso laddove, immersi nella Fede del Risorto,
- desideriamo un futuro che plasmiamo secondo il paradigma che passa dal fattibile, al sostenibile, all’accettabile, per giungere infine al nostro preferibile, perché la profezia abita il preferibile
- leggiamo l’icona evangelica della chiamata degli apostoli, non come raccolta di “pescatori di uomini”, ma come la missione accorata di “allevatori di vita buona”.
La conclusione di Don Luca
Don Luca ci stuzzica con numerosi stimoli, nella prospettiva di un Dio che ci ama così tanto da ritenere noi meritevoli di amore, pur con tutti i nostri limiti umani, nelle immensità siderali del Cosmo.
La sua contagiosa passione astronomica è uno splendido pretesto per apprezzare immagini stellari e celesti, e rileggere insieme Genesi 15,5:
Poi lo condusse fuori e gli disse: «Guarda in cielo e conta le stelle, se riesci a contarle» e soggiunse: «Tale sarà la tua discendenza»
Torniamo nelle nostre comunità dopo questa due giorni teologica dal titolo “L’era dell’algoritmo” con una grande ricchezza, da trasmettere a tutti.
Grazie Don Luca, ti auguriamo “Cieli sereni”!
Vincenzo Ingravallo | AC Decanato di Legnano | 17 gennaio 2024
Grazie mille all’AC, a don Luca Peyron e all’autore di questo articolo sulla 2GG teologica a Seveso 13, 14 gennaio 2024. Complimenti per l’ottima organizzazione dell’evento!