«È importante ricordarsi che non sempre si è i protagonisti della storia, bensì gli aiutanti. L’aiutante è quella presenza su cui si può contare sia nei momenti di difficoltà sia in quelli di felicità, quell’orecchio pronto ad ascoltare, quel sorriso che mai si stanca, quella roccia che magari si scheggia, ma non molla mai».
Caterina Meregalli ha ancora nella mente questa frase di un libretto su cui aveva riflettuto a Santa Caterina Valfurva. Vent’anni, monzese, studentessa di Lettere moderne, Caterina è socia dell’Ac da quando ne aveva 13 e non ha dubbi:
«Non lo dico con esagerazione, ma non sarei la persona che sono oggi se non avessi respirato l’atmosfera di Azione cattolica durante tutto questo tempo. Gli educatori e le persone incontrate fino ad ora sono stati presenze insostituibili. Con loro ho potuto giocare e riflettere, e senza rendermene sempre conto, sono cresciuta e maturata».
Quale migliore testimonial di Caterina, dunque, per raccontare cosa può significare per un’adolescente vivere l’esperienza di una settimana residenziale con l’Azione cattolica? «Ho partecipato per la prima volta a questa vacanza estiva quando avevo quattordici anni, e mi aveva sempre incuriosito l’esperienza e il bagaglio che ogni educatore portava con sé, cercando di trasmettere il più possibile ai più piccoli», racconta. «È stata la scoperta migliore poter vivere un viaggio insieme, dove ciascuno cerca di tirar fuori quello che ha sempre avuto dentro di sé».
Caterina è tornata a Santa Caterina anche come educatrice dell’Acr e si sofferma sul rapporto tra educatori ed educati, due figure di un percorso condiviso: Mi sono rimasti nel cuore i momenti di riflessione e le condivisioni insieme ai bambini dell’Acr quando sono andata a Santa Caterina come educatrice, e allo stesso modo ciò che ho vissuto quando sono andata da adolescente. Ogni volta era un’occasione per sperimentare l’importanza della presenza, il qui e ora, l’assaporare il vortice di emozioni dell’intera settimana».
Francesca Bertuglia
Scopri tutte le iniziative estive per le ragazze e i ragazzi dell’ACR