Un grande educatore. Un sacerdote appassionato della gioventù. Un prete al servizio degli umili. Ma anche un uomo battagliero: per la pace, per la giustizia sociale, per il diritto a conoscere! Tutto questo è stato don Lorenzo Milani (1923-1967), che dalla periferica e povera canonica di Barbiana (Comune di Vicchio – Firenze) ha tracciato un sentiero di speranza con il suo “I care”, mi interessa, me la caccio, ci credo fino in fondo e mi impegno!
Nel pomeriggio di domenica 17 settembre, nell’ambito di Ac7, all’Oratorio Don Bosco di Lentate sul Seveso, incontreremo Agostino Burberi, uno dei primi ragazzi allievi di don Lorenzo, oggi Presidente nazionale della Fondazione Don Lorenzo Milani. Sarà con noi per portarci una testimonianza sulla figura e il pensiero del generoso e combattivo prete fiorentino.
Quello di don Lorenzo – va detto – non è un messaggio accomodante. Invita a studiare, a fare fatica, a conoscere, a maneggiare i propri talenti. Il sapere è la modalità per il riscatto sociale ed esistenziale. Alcune sue frasi rimangono emblematiche: «Non c’è nulla che sia più ingiusto quanto far parti uguali fra disuguali». Oppure: «Ho imparato che il problema degli altri è uguale al mio. Sortirne tutti insieme è politica. Sortirne da soli è avarizia».
Don Lorenzo ha anche affermato: «Se voi avete il diritto di dividere il mondo in italiani e stranieri, allora io reclamo il diritto di dividere il mondo in diseredati e oppressi da un lato, privilegiati e oppressori dall’altro. Gli uni sono la mia patria, gli altri i miei stranieri».
Ugualmente ad effetto questa sottolineatura: «Su una parete della nostra scuola c’è scritto grande “I CARE”. È il motto intraducibile dei giovani americani migliori: “Me ne importa, mi sta a cuore”. È il contrario esatto del motto fascista “me ne frego”».
Non ultime, le parole rivolte ai suoi ragazzi: «Ho voluto più bene a voi che a Dio, ma ho speranza che Lui non stia attento a queste sottigliezze e abbia scritto tutto al suo conto».
Incontrare, attraverso le parole di Agostino Burberi, il messaggio di don Lorenzo Milani (a cento anni dalla nascita) sarà il modo migliore per far festa alla nostra ACS in occasione del 45° di fondazione e nel ventesimo dalla scrittura del suo Manifesto.