Nella delegazione milanese che ha partecipato alla Settimana sociale di Taranto dal 21 al 24 ottobre c’era anche Laura Negri, 43 anni, impiegata, socia dell’Ac di Lecco.
Laura è da tempo impegnata nel percorso di formazione socio-politica proposto dall’ufficio per la Pastorale sociale e del lavoro della diocesi di Milano e per questo ha avuto la possibilità di essere inserita nella ristretta delegazione ambrosiana (nella foto è la seconda da sinistra in piedi).
Laura, cosa ti ha colpito del dibattito a Taranto? Quali sono, secondo te, le questioni cruciali affrontate?
«Il dibattito e le proposte sono state molteplici e diversificate; i temi principali attorno ai quali ruotavano gli interventi sono stati quelli dell’ambiente, del lavoro e del futuro, accomunati dall’ #tuttoèconnesso. In questo circolo virtuoso sono inclusi i temi dell’educazione, dell’economia circolare della generatività e della sostenibilità. Questi temi, strettamente legati l’uno all’altro ed interpretati nell’ottica di un futuro sostenibile per tutti, contribuiscono al progresso umano e sociale rispettoso dei diritti di tutti, senza esclusioni e discriminazioni di alcun tipo. Le disuguaglianze sociali che la pandemia ha in alcuni casi rafforzato, non permettono uno sviluppo integrale della persona e della società, ecco allora che i giovani hanno proposto la sottoscrizione del Manifesto dell’Alleanza».
Cos’è questo Manifesto?
«Il Manifesto propone un modello di condivisione, cooperazione e discernimento collettivo che permetta di rigenerare e condividere insieme i rischi della transizione; si tratta di un Messaggio di speranza basato su impegni concreti di alleanze per la transizione ecologica, economica e sociale integrale, che possano far riscoprire tutti fratelli e sorelle. Si può leggere a questo link: https://www.settimanesociali.it/il-manifesto-dellalleanza-proposto-dai-giovani/»
Per raccogliere le conclusioni delle Settimane sociali, quali attenzioni potremo avere come singoli, come comunità e anche come Azione cattolica, per mettere in pratica le indicazioni che sono emerse?
«La transizione ecologica che stiamo vivendo non è solo tecnica, ma prima di tutto culturale e antropologica; è necessario quindi che i cattolici si impegnino a trovare soluzioni creative costruendo luoghi e occasioni che favoriscano un dialogo positivo per affrontare le sfide e generare soluzioni inclusive orientate al futuro. I cattolici impegnati negli ambiti sociali e politici possono contribuire nell’attuazione di politiche di armonizzazione dove nessuno venga lasciato indietro; sappiano essere buoni alleati con tutti i soggetti che contribuiscono allo sviluppo delle comunità nell’affrontare le sfide dell’oggi con una visione di futuro che tuteli il bene comune. Il tema dell’educazione, caro all’Azione cattolica, è fondamentale nel tentativo di costruire comunità educanti, capaci di produrre un pensiero pensante. Papa Francesco, attraverso le parole di don Tonino Bello, invita non limitarsi a sperare. Ma ad operarsi per organizzare la speranza!»