In periodi di crisi o di forte incertezza per il futuro una società viva e ben costruita, di solito, rivolge il suo sguardo e i suoi pensieri principalmente a chi, il futuro, lo incarna: i bambini.
Li rende protagonisti, li ascolta, non impone loro decisioni in base a delle idee partorite a prescindere dagli adulti – magari un po’ obsolete o non adeguate al presente che i bambini stanno vivendo – ma cerca di attuare strategie per comprendere quali bisogni e desideri essi hanno realmente.
L’ACR crede fortemente in questa strada e la percorre non solo tramite l’ascolto delle parole pronunciate dai ragazzi ma anche e soprattutto attraverso passi concreti che realizzino al meglio ciò su cui si vuole puntare.
Il primo passo per mettere in pratica questo processo è proprio il mettersi in ascolto dei ragazzi: dare loro il giusto spazio per potersi esprimere, raccogliere la loro voce e i loro sogni per poi provare a riassumerli secondo una chiave adatta per la messa in opera. In questo caso la chiave che ci sta a cuore è la Regola di Vita e i suoi pilastri: preghiera, condivisione e servizio.
È per questo che in occasione della XVII Assemblea diocesana di Azione Cattolica i ragazzi si sono riuniti, il 12 settembre 2020, a Saronno, in un momento dedicato esclusivamente all’ascolto delle loro proposte: l’Assemblea Diocesana dei Ragazzi (ADR). Hanno portato il lavoro compiuto nei mesi precedenti all’interno dei singoli gruppi parrocchiali – e rielaborato dai ragazzi stessi in seguito al periodo di quarantena per il Coronavirus – costituito da una verifica del triennio 2017-2020 e da idee per il futuro. Durante l’ADR, attraverso una mostra riassuntiva, la presentazione delle proposte e delle votazioni giocose, i ragazzi hanno girato un video e realizzato dei cartelloni con i desideri per il nuovo triennio. Eccoli sintetizzati qui di seguito:
Io con Gesù – Preghiera La dimensione della preghiera è un momento di crescita e di grande valore che i ragazzi riconoscono e apprezzano moltissimo, sia che si tratti di preghiera individuale o comunitaria: l’importante è che sia vissuta, curata e pensata a misura di bambino, che non vuol dire banalizzarla! C’è un’alta richiesta di momenti di preghiera più intensi:
- Il Tabor, weekend di spiritualità dedicato fino ad ora esclusivamente alla fascia delle medie e organizzato in quaresima, vorrebbe essere esteso anche ad altri periodi dell’anno ed ampliato alla partecipazione dei bambini delle elementari.
- I ragazzi dell’ACR vorrebbero insegnare ai loro amici a pregare di più. Molto spesso si parla e si interagisce con i propri coetanei attraverso l’aiuto del gioco, per questo si vorrebbe rendere la preghiera un momento di gioco che permetterebbe di percepire un maggior affiatamento con Gesù e verso Gesù. Si chiede quindi maggior utilizzo di drammatizzazioni, giochi e momenti di riflessione, tutti con lo stesso sguardo rivolto al Vangelo provando sempre più a pensare a come si possa tradurre nella vita di tutti i giorni. Per questo motivo i ragazzi richiedono più incontri con testimonianze che sappiano stimolarli a puntare in alto, provando ad andare sempre più in profondità alle questioni e con un atteggiamento umile e aperto, come quello del ragazzo dei cinque pani e due pesci.
Io con gli altri – Condivisione Sull’onda della condivisione, i ragazzi chiedono a gran voce di stare di più con gli altri: di fare turni di campi estivi a Santa Caterina più lunghi, più incontri parrocchiali, diocesani e di zona, in particolar modo gite, uscite, escursioni. Fanno emergere il bisogno e la necessità di stare insieme, oltre al classico momento dell’incontro, anche guardando un semplice film dando così modo di rafforzare un maggior senso di comunità. Questo desiderio torna anche nella richiesta di creare incontri di due gruppi parrocchiali vicini territorialmente.
Le medie vorrebbero aver momenti per discutere insieme e autogestirsi. Viene richiesto di poter fare più giochi attivi e divertenti e non necessariamente nuovi, perché piacciono molto anche quelli vecchi! È stata anche avanzata l’idea del teatro dell’ACR, di cacce al tesoro in giro per le città, di un confronto sulla ripresa della scuola (post lockdown) e della creazione di nuove canzoni per l’ACR.
Io per tutti – Servizio All’ACR piace sempre di più “sporcarsi le mani” in iniziative di servizio, allo stesso tempo però interessa anche guardarsi intorno per conoscere realtà nuove. Ecco le idee emerse:
-Collette alimentari
-Aiuto agli anziani (spesa, compagnia …)
-Incontri con Caritas o realtà simili
-Mense dei poveri
-Incontri nelle case di riposo
-Fare e offrire da mangiare
I ragazzi richiedono più collaborazione e più momenti con realtà che parlino di attualità, momenti di conoscenza con altri gruppi e di testimonianze. Emerge anche che fare l’animatore potrebbe essere un’esperienza di servizio che i ragazzi svolgerebbero volentieri.
C’è in generale il desiderio di aumentare i componenti dei gruppi ACR, magari attraverso l’utilizzo di messaggi di pace da scambiare, ma anche con momenti profondi vissuti insieme, tra canti, giochi e gite.
Raccogliamo volentieri quanto i ragazzi ci chiedono, perché con l’ACR si possa attuare la marcia in più del protagonismo, accompagnandoli con un sempreverde spirito ricco di gioia ed entusiasmo secondo lo stile voluto da tutta l’associazione, cioè restando “collocati nella folla” e diventando come un “sicomoro solido ma non ingombrante sul quale chi lo desidera possa salire per vedere meglio Gesù”. Buon gioioso cammino!
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Le responsabili diocesane ACR
Mariachiara Mazzola e Gaia Boldorini
con l’assistente don Fabio Riva