Cento anni fa nasceva Gianna Beretta Molla. Per l’anniversario, dallo scorso 15 maggio e fino al 22 aprile 2023, è in corso uno speciale anno giubilare.
L’Azione Cattolica ambrosiana ha contribuito alle iniziative del centenario organizzando il convegno dal titolo “Sorridere a Dio” che si è svolto l’8 ottobre al Centro San Paolo VI di Magenta con gli apprezzati interventi sulla spiritualità di Gianna curati dai teologi monsignor Claudio Stercal e Moira Scimmi.
Un secondo appuntamento promosso dall’AC è un importante convegno che affronterà dal punto di vista teologico e pedagogico il tema della “cura” e della “consolazione”, cari alla santa. Si terrà il 4 febbraio nel Centro diocesano di via Sant’Antonio con gli interventi di monsignor Cesare Pagazzi, da poco nominato segretario del Dicastero per la cultura e l’educazione in Vaticano, e Alessandra Augelli, docente di Pedagogia interculturale all’Università Cattolica.
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Gianna Beretta Molla, medico condotto e madre di famiglia, nel 1963 arrivò al sacrificio estremo di rinunciare alla propria vita per preservare quella del nascituro che aveva in grembo. Quando era al secondo mese di gravidanza, scopre di avere un grosso fibroma benigno all’utero. Da medico è ben cosciente che intervenire preservando il nascituro può rivelarsi una scelta pericolosa. Ma con i sanitari e il marito è categorica: ««Se dovete decidere fra me e il bimbo, nessuna esitazione: scegliete – e lo esigo – il bimbo». Il 21 aprile 1962 nasce all’ospedale San Gerardo di Monza Gianna Emanuela, ma si presentano anche le temute complicanze che portano la donna alla morte all’età di 39 anni dopo sette giorni di agonia. Papa Giovanni Paolo II nel 1993 l’ha proclamata beata e nel 2004 santa per il gesto eroico in difesa della vita ma anche per come in tutta la sua esistenza ha incarnato in maniera esemplare i valori del Vangelo, nella sua famiglia, nella professione e nella sua comunità d’appartenenza, impegnandosi nell’Azione Cattolica e nella San Vincenzo.
Paolo Rappellino
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