Complice la bella giornata e il contesto favorevole, domenica 27 giugno l’AC della Zona 2 di Varese ha concluso questo anno associativo con una gioiosa Festa unitaria.
È stata festa, come traspariva dai volti gioiosi dei partecipanti (benché nascosti sotto le mascherine). È stata unitaria, perché ha visto la partecipazione di tutti: ragazzi dell’ACR, giovanissimi e giovani, adulti e adulti +, tutti eravamo presenti per raccontarci un anno trascorso tra fatiche, distanze, sofferenze, ma comunque fecondo, come testimoniato dal video che ha raccolto le esperienze vissute nei decanati della zona. Anche tra tante fatiche, non ci siamo scoraggiati e abbiamo continuato a “fare AC”, spesso reinventando forme e modi per rimanere vicini e raggiungerci anche se lontani.
Con noi hanno voluto condividere la festa alcuni invitati speciali: il Vicario di Zona, Mons. Giuseppe Vegezzi ci ha invitati a stare nelle comunità a testimoniare il Vangelo, a ripartire, esplorare, scegliere. Con questo stile ci invita ad animare le Assemblee Sinodali che stanno partendo: qui dobbiamo essere noi laici di AC, leggendo la voce dello Spirito che ci indica quale Chiesa e quale laicato vivere oggi in questo tempo per essere veri e autentici discepoli del Signore, dirigendoci “verso una chiesa unita, libera e lieta” per dirla con le parole che il Vescovo ci consegnerà nella prossima lettera pastorale.
Grazie al presidente Gianni Borsa per aver voluto essere presente a dire la vicinanza sua e dell’intera Associazione (rappresentata anche dalla presenza di Tomaso e don Cristiano). La sua presenza è stata occasione per iniziare a fare sintesi delle tante parole e riflessioni ascoltate e meditate nei mesi passati: invito alla normalità, alla preghiera, ad essere uomini e donne di speranza, laici che portano il Vangelo nella vita di tutti i giorni. Gianni ci ha invitati ad essere adulti capaci di metterci in ascolto dei giovani.
Come chiesa locale ci invita ad interrogarci su come, con quali parole essere chiesa nel nostro territorio. E come AC? Che cosa ci è chiesto oggi, in questo tempo nuovo? Di avere cura delle persone; di continuare a formarci, a confrontarci e dialogare; di stare dentro ai nostri territori, le comunità, le Assemblee Sinodali; di creare alleanze. Siamo convinti che dell’AC c’è bisogno! Ricordiamolo a noi e alle nostre comunità. Ma soprattutto ci chiede una cura speciale: la cura dell’ACR e dei Giovani. Sia questa la nostra promessa, il nostro impegno, da subito!
Da don Cristiano raccogliamo e custodiamo le suggestioni intorno al tema del camminare come immagine del credere. Da Abramo, uomo sulla soglia, possiamo ascoltare, anche noi uomini sulla soglia, la voce di Dio che dice: “Cammina davanti a me”, perché sei diventato grande, sei capace di scegliere tu la strada, la scelta è tua. Gesù ci consegna la libertà, lascia a noi la libertà di fare il passo, perché di noi si fida. E questo camminare non è un camminare di solitudine, perchè, dice Dio “Io parlerò con te”. Certo in questa scommessa ne va della vita, tu ci devi mettere del tuo, la vita, ciò che conta.
In Gesù questa parola diventa promessa che questo camminare è camminare nella luce, nella vita di Dio, bellezza e brivido della fede.
Nell’incantevole cornice del parco di Villa Cagnola abbiamo concluso con un semplice gioioso momento di festa, occasione per ringraziare Marta e Luca che hanno concluso il loro servizio associativo in Zona. Ma il grazie va a tutti coloro che erano presenti a questa festa, a coloro che hanno contribuito in vari modi a prepararla e a renderla speciale.
Ci aspetta una ripresa sprint da settembre: con la Festa dell’AC di ottobre, la festa del tesseramento a dicembre. Ci saranno compagne due donne amiche e testimoni: Armida Barelli e Gianna Beretta Molla, donne di AC, sempre attuali, testimoni di una fede vissuta e moderna
Buona estate (con le proposte estive dell’AC) e arrivederci tutti a settembre!
Claudia Osculati, responsabile unitaria zona Varese